Italicum, Renzi: “Il parlamento lo può modificare”
11 Luglio 2016
Arriva l’apertura: la legge elettorale è “nella disponibilità del Parlamento: per me è molto buona ma se ci sono i numeri si può anche cambiare. A me pare di non vedere una maggioranza”. È dal summit Nato di Varsavia che il premier Matteo Renzi cerca di serrare i ranghi per la vittoria del sì al referendum sulle riforme costituzionali e il salvataggio di governo e legislatura.
Ed è la prima volta che afferma che il Parlamento può decidere di modificare l’Italicum, e poi, promette che d’ora in avanti sul tema cala il suo “silenzio stampa”.
È un Renzi decisamente più morbido quello che parla dal vertice Nato di Varsavia. Dopo il faccia a faccia con il presidente Sergio Mattarella, il premier cerca di stemperare i toni sul referendum costituzionale. Forse si è accorto del rischio di personalizzarlo troppo. Infatti, l’obiettivo è quello di spersonalizzarlo per evitare il risultato della consultazione sul ddl Boschi possa ripercuotersi sul governo e sulla legge di Stabilità, che si pensa ora di mettere in sicurezza votandola prima del referendum.
E prova a spiegare: “Il referendum non è sulla legge elettorale, è su altro. Avverto la responsabilità morale di dire che il referendum è se si cambia o meno il numero dei parlamentari. Chi vota No lascia le cose come sono, chi vota Sì riduce il numero dei parlamentari”, conclude il presidente del Consiglio. E per la prima volta sembra non voler scartare alcun esito: “Ci potrebbero essere anche risultati sorprendenti, ma mi fido del buonsenso dei cittadini. L’Italia ha il Parlamento più costoso tra i Paesi Nato”.
E a proposito di referendum Renzi aveva persino proposto, in questi giorni, uno ‘spacchettamento’. Diverse le reazioni degli esponenti di parito. Una su tutte quella di Quagliariello: “Spachettamento? Governo stia alla larga”.
E ha smesso di essere tracotante anche sulla legge elettorale. Il suo non è più un no secco, definitivo. Ne fa una questione di maggioranza. Se ci fosse, sarebbe pure disposto a parlarne, pur essendo convinto che l’Italicum è una buona legge elettorale perché dà ai cittadini la possibilità di capire chi vince e chi perde: “Se ci sono i numeri in Parlamento, si può anche cambiare, io non li vedo, ma non faccio pressioni. Qualcuno dice Mattarellum, ma quando è stato proposto non c’erano i numeri. Se si vuole discutere bene, non ci sarà nessuna pressione da parte mia. Detto questo cala il silenzio stampa del presidente del Consiglio sulla legge elettorale”. Così si sbilancia Renzi. E mette da parte qualche slogan.