Italicum, Renzi la spunta alla Camera ma è dissenso nel Pd
13 Marzo 2014
di redazione
Il sì definitivo della Camera all’Italicum, la riforma della legge elettorale, si lascia dietro un Pd diviso e attraversato da non pochi malumori. Renzi ha dovuto fare i conti con numeri non proprio altissimi nel suo partito, con alcuni parlamentari che hanno abbandonato l’aula ed altri che non si sono presentati. La fronda, da Pippo Civati a Rosy Bindi, è sempre la stessa, ma tra gli assenti e gli scontenti spiccavano anche alcuni dalemiani e lettiani. Poi è arrivata anche l’intervista a Bersani in cui l’ex segretario fa capire che sulla parità di genere il partito avrebbe dovuto dire no a "norme discriminatorie", giudicando un errore l’aver lasciato "l’ultima parola" a Berlusconi. "L’Italicum non è così bello ma abbiamo fatto tutto sto casino, mandato via Letta, e ora dobbiamo portare a casa qualcosa", dice la deputata piddina Cimbro all’Espresso. Il patto sull’Italicum, grazie al voto compatto di Ncd e a Fi, ha tenuto, anche se per il Nuovo Centrodestra la battaglia sulle preferenze ora si sposta in Senato ed in ogni caso la legge elettorale è solo un pezzo di un percorso complessivo di riforme verso il superamento del bicameralismo e la revisione del titolo V.