Iva, Grillo contro acconti fiscali. “Letta fa waterboarding alle aziende”
28 Giugno 2013
di redazione
Beppe Grillo torna ad attaccare "Capitan Findus", ovvero il premier Letta, accusandolo di fare il gioco delle tre carte con l’Iva. Per non aumentare l’imposta, infatti, nel Dl lavoro si è deciso di anticipare Irap e altri balzelli che costano cari alle imprese e al popolo delle partite Iva. Grillo non perdona e racconta questo apologo: ”Un’estate ero al mare quando avvertii delle mani poderose, implacabili, sulle mie spalle. Qualcuno mi spinse sott’acqua. Cercai di divincolarmi per uno, due minuti, senza riuscirci. Dopo molti inutili tentativi, preso dall’angoscia, stavo per rassegnarmi alla mia sorte ma, per incanto, chi mi voleva morto lascio’ la presa. Riemerso lo vidi. Non lo conoscevo. Rideva, ma guardandomi cambio’ espressione. ‘Scusa – mi disse – era uno scherzo, pensavo fossi il mio amico Alberto’. Capitan Findus Letta e’ cosi’. Quando vede una piccola media impresa la affoga, ma per scherzo, come si fa tra amici”. E aggiunge: "Il problema e’ che lo scherzo non gli riesce mai e l’impresa muore per mancanza d’aria". Grillo insomma torna ad ergersi alfiere della piccola e media impresa strangolata dal fisco, una parte in commedia che non solo gli riesce ma potrebbe consolidare i voti sottratti alle forze di maggioranza che sostengono il Governo. "L’ultima stangata del Nipote dello Zio che annegherebbe un elefante e’ l’anticipo di 2,6 miliardi di euro per l’aumento degli acconti di fine anno. Sale dal 99 al 100% l’acconto dell’Irpef, dal 100 al 101% quello dell’Ires e dal 100 al 110% quello dell’Irap. Una raffinata tortura dell’acqua, un waterboarding, una forma di annegamento controllato su misura per le imprese". Grillo dice, e non ha tutti i torti, che manca la liquidità, che soldi non ne girano proprio, che lo Stato non paga le aziende, che i crediti degli imprenditori sono arrivati a 130 miliardi. "I clienti dilatano i tempi di pagamento a 120, 180 giorni, quando va bene, perche’, quando va male, i clienti falliscono e il credito diventa di fatto inesigibile. Il governo pero’ ha assoluto bisogno di soldi per rimandare l’Iva e l’Imu a data da destinarsi. Cosa di meglio allora di un salasso alle imprese invece di tagliare costi inutili?”.