Jobs Act, banche, Italicum i nodi della ripresa politica
09 Gennaio 2017
Lavoro, banche, legge elettorale; ma anche l’immigrazione, sono questi i temi che hanno scalato la classifica delle priorità dell’agenda politica post Natalizia. A cui sicuramente vanno ad aggiungersi le scadenze della Corte costituzionale. Quest’utima è infatto chiamata a pronunciarsi rispettivamente l’11 gennaio e il 24 su lavoro e legge elettorale.
L’Avvocatura dello Stato ha chiesto alla Corte di dichiarare inammissibile il referendum sul Jobs Act che non sarebbe soppressivo ma “manipolativo e propositivo”. Ci sono invece pochi dubbi sull’ammissibilità degli altri due quesiti. Ma sui voucher il Parlamento sta lavorando, non per abrogarli, bensì per modificarli, riportandoli all’originale profilo, dopo che la legge Fornero del 2012 e un decreto del 2013 del governo Letta li avevano liberalizzati: lo stesso 11 gennaio la Commissione lavoro della Camera riprenderà l’esame del ddl di Cesare Damiano (Pd), che va in questa direzione.
Se poi la Corte ammettesse anche il referendum abrogativo del Jobs Act si porrebbe un problema politico per la maggioranza, analogo a quello presentatosi con il referendum costituzionale: una eventuale bocciatura popolare anche del Jobs Act sarebbe un terremoto per il governo e il Pd. E” qui, infatti, che il tema ‘lavoro’ va ad intrecciarsi con quello della legge elettorale. Il 24 gennaio è attesa la sentenza della Consulta su dei ricorsi contro alcuni punti dell’Italicum, e qualsiasi sarà la decisione, il problema sarà avere una legge elettorale omogenea per Camera e Senato, condizione posta dal presidente Sergio Mattarella, per andare al voto anticipato. Alcuni dei renziani hanno insistito sull’approvazione rapida di una legge elettorale, sperando, così, di andare al voto in primavera.
Il che farebbe slittare di un anno i referendum. Sebbene, poi, a Palazzo Chigi sottolineano l’assenza di nesso tra le due cose. Ad ogni modo il governo ha trasmesso sia il decreto Milleproroghe sia il Salva-banche al Senato, lasciando così “libero” il Calendario della Camera per la riforma dell’Italicum.
L’altro grande tema sono le banche. Con il decreto che inizierà il suo cammino in Commissione Finanze del Senato, martedì 10. Lo stesso giorno l’Aula di Palazzo Madama voterà per accordare la procedura di urgenza all’iter dei ddl (presentati da tutti i gruppi) che istituiscono una Commissione di inchiesta su Mps. Alla Camera il capogruppo di Fi Renato Brunetta ha portato in Aula una mozione sul tema che impegna il governo a iniziative legislative più ampie (compreso il ritocco della riforma delle Popolari) su cui non c’è consenso da parte della maggioranza.