John McCain, l’ultima battaglia del veterano

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

John McCain, l’ultima battaglia del veterano

14 Febbraio 2007

mccain_john.jpg

Vietnam, 26 ottobre 1967. Un caccia americano A-4 Skyhawk viene abbattuto. Il pilota si salva per miracolo, ma è l’inizio di un incubo lungo 5 anni e mezzo. Il giovane ufficiale della US Navy viene condotto dai viet cong nella prigione di Hoa Lo, il famigerato Hanoi Hilton. Qui viene sottoposto ad ogni tipo di tortura. Quando i suoi aguzzini scoprono che si tratta del figlio di uno degli ammiragli più in vista della marina americana gli offrono la possibilità di andare a casa. Ma lui rifiuta, per non abbandonare i suoi commilitoni. Quarant’anni dopo, quel ragazzo tornato in patria da eroe nel 1973 punta ad essere il primo veterano del Vietnam eletto presidente degli Stati Uniti. John McCain è uno che non molla. E i suoi avversari lo sanno. Come se non bastasse l’orrore vietnamita, il senatore repubblicano ha dovuto combattere anche contro un tumore della pelle. Ma ce l’ha fatta. Comprensibile dunque che sorrida sornione quando qualcuno gli fa notare che è troppo vecchio per la Casa Bianca.
Certo, se vincesse le elezioni del 2008, sarebbe il più anziano presidente al momento dell’ingresso nello Studio Ovale. Reagan aveva 69 anni, McCain spegnerà già ad agosto 71 candeline. Ma il senatore dell’Arizona sembra essere troppo impegnato per pensare all’età .

Se vince nel 2008 sarà il presidente più anziano della storia

Da un ventennio al Senato, dove è succeduto al mostro sacro del conservatorismo americano Barry Goldwater, John McCain conquista con il passar degli anni stima e apprezzamenti bipartisan per il suo modo disinteressato di affrontare i problemi. Con Ted Kennedy, per esempio, lavora su un progetto di legge sull’immigrazione. Nel 1997, Time lo inserisce nella lista dei 25 americani più influenti. Alle presidenziali del 2000, il veterano pluridecorato parte alla grande. Nelle primarie in New Hampshire, grazie ad una politica del porta a porta, straccia il giovane Bush.
Cade però nella trappola della macchina elettorale dell’ex governatore del Texas, che pur di aggiudicarsi la sfida decisiva nella Carolina del Sud gioca pesante e colpisce sotto la cintura. Gli spin doctor diffondono la voce di una relazione adulterina di McCain dalla quale sarebbe nata una figlia. Tutto falso. In realtà , il senatore dell’Arizona ha adottato una bambina del Bangladesh. Anche gli evangelici, mobilitati dal guru di Bush, Karl Rove, attaccano McCain che, episcopaliano, non ha mai avuto un buon feeling con la destra religiosa del partito Repubblicano. Nonostante il gioco poco corretto, McCain, da buon militare, non attaccherà mai direttamente George W. Bush una volta eletto Commander-in-Chief. Frequenti e pungenti, invece, le critiche mosse contro l’operato dell’amministrazione. McCain diventa la bestia nera del capo del Pentagono, Donald Rumsfeld, accusato di incompetenza nella gestione del dopoguerra iracheno. D’altro canto, McCain riuscirà a far approvare un emendamento al Senato per la messa al bando di ogni tipo di interrogatorio degradante e crudele. “L’America non può consentire la tortura, neanche sotto la pressione del terrorismo”, afferma al settimanale Newsweek che gli dedica la copertina.
Iniziativa non gradita da Rumsfeld e dal vice presidente Cheney. McCain si guadagna il titolo di cane sciolto, maverick republican. Un atteggiamento che gli garantisce di avere un certo appeal nei confronti degli elettori indipendenti. Ma che non lo rende sempre gradito all’establishment del Grand Old Party. Antiabortista ma a favore della ricerca sulle cellule staminali, il veterano più famoso d’America è noto per le sue battaglie contro lo sperpero del denaro pubblico e per la sua propensione ecologista. Come il suo amico senatore democratico John Kerry, ha sposato una donna ricca e potente. La signora Cindy McCain è infatti a capo della società Hensley, distributrice di birra e liquori. Insomma, se il senatore riuscisse nell’impresa, non mancherebbero certo le bottiglie per brindare.