Jolly Nero, quella “retromarcia” che nessuno è riuscito a fermare
08 Maggio 2013
Stavolta non c’è "l’inchino", la manovra spericolata del Comandante Schettino, le reprimenda via radio durante i soccorsi, insomma l’incubo della Costa Concordia. Ma l’Italia registra un altro incidente di mare gravissimo, quello della Jolly Nero, 7 morti, 2 dispersi, 4 feriti. E la memoria corre al disastro della London Valour di 43 anni fa, quando il cargo inglese si infranse contro le protezioni della diga del Porto. Il premier Letta vola a Genova e dice "Vi siamo vicini".
Sembra farsi strada l’ipotesi dell’incidente, l’avaria tecnica: la Jolly Nero stava facendo "retromarcia" (moto indietro) per uscire dal porto ma i motori per andare avanti si sono ingrippati e il container è piombato di poppa sul molo e sulla Torre di Controllo radendola al suolo, nonostante i tentativi fatti dai rimorchiatori per cercare di evitare l’inevitabile. La Procura di Genova indaga sulla manovra fatta dal Comandante, che comunque è accusato di omicidio colposo plurimo insieme al suo Pilota. "Sono avvilito e frastornato per quanto accaduto", le uniche parole del Comandante, mentre l’interrogatorio del Pilota è stato secretato.
Sembra che il Comandante abbia compiuto anche una manovra disperata, gettando l’ancora per bloccare la rincorsa all’indietro della Nave, senza riuscirci. L’indagine si sta concentrando anche sulla Torre di Controllo. Era stata edificata in una posizione sicura? Tra i dispersi, il sergente della Guardia Costiera Jacoviello, 33 anni, spezzino, che il 13 gennaio del 2012 aveva prestato soccorsi alla Concordia all’Isola del Giglio.