Jovanotti scrive al premier: dopo Forza Italia ora crei Forza Mondo
30 Giugno 2009
di redazione
Una lettera aperta a Silvio Berlusconi. Autore, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Motivo: sollecitare l’azione del premier nel contesto internazionale per combattere la povertà.
“Qualche anno fa lei creo un partito che, con un’intuizione delle sue, chiamò Forza Italia – scrive il cantautore toscano nella lettera che sarà pubblicata nel prossimo numero di Vanity Fair – . Con quel nome ha sbaragliato il campo della politica e coinvolto milioni di italiani. Ora potrebbe allargare l’inquadratura e proporre la nascita di Forza Mondo”. Jovanotti invita il presidente del Consiglio italiano a ristabilire “il suo ruolo personale di capofila dei leader impegnati nella lotta alla povertà estrema”.
"Presidente Berlusconi – esordisce Jovanotti l’artista – sono un cantante, l’ultima persona al mondo autorizzata a parlare di povertà estrema. Sono un privilegiato, un pò viziato, e tendo all’egocentrismo, ma da anni sostengo le iniziative per conseguire gli ‘obiettivi del millennio’. Oggi approfitto dell’ospitalità di Vanity Fair per scriverle questa lettera, a nome di quelli che difendono quegli obiettivi e hanno argomenti molto seri e credibili per farlo. Loro ci mettono il lavoro, io la visibilità”. "E proprio in vista del G8 a L’Aquila (la prossima settimana) Jovanotti ricorda che l’Italia “è di nuovo il Paese ospite, dopo esserlo stato nel 2001 a Genova. In quell’occasione lei fu promotore del Fondo globale per la lotta all’Aids, tubercolosi e malaria. Le sue iniziative influenzarono gli altri grandi. Grazie a quelle decisioni, oggi ci sono migliaia di bambini in più nelle scuole africane, e quei bambini saranno i giovani che guideranno lo sviluppo dei loro Paesi. L’Italia si distinse davvero, ancora una volta: come solo noi sappiamo fare, ci dimostrammo generosi e attenti alle emergenze del prossimo. Poi però le cose sono cambiate; gli impegni presi, e mantenuti per un paio d’anni, sono stati disattesi”.
Il cantante spiega poi che "il Fondo globale per la lotta all’Aids stabilisce un budget in base alle promesse di pagamento dei governi, e in base a quel budget acquista medicinali, prepara il personale, costruisce strutture, progetta il futuro. Se questi soldi non arrivano, crolla tutto, e viene meno l’energia vitale che e’ necessaria a sostenere la fiducia delle persone”. L’impegno delle organizzazioni non governative come pure dei missionari è massimo, osserva l’artista toscano “ma solo con l’impegno della politica al più alto livello si può sperare di raggiungere i famosi ‘obiettivi del millennio’”. Di qui l’invito rivolto al premier perché “una sua iniziativa al prossimo G8, può essere determinante".