Kim Jong-un fa sul serio sul programma nucleare nordcoreano?
01 Marzo 2012
Se il regime di Pyongyang sarà davvero intenzionato a fare sul serio stavolta, non è dato ancora sapere. Le ambizioni politiche di Kim Jong-un, salito al potere alla morte dell’”Amata Guida” Kim Jong-il, il 17 dicembre scorso, sono ancora un mistero. Quel che è certo, però, è che la riapertura dei trattati e l’accordo raggiunto ieri tra Stati Uniti e Corea del Nord, con buoni offici cinesi, può essere un primo e vero passo nella direzione di un’efficace politica anti-proliferazione nucleare.
Tre i punti cardine dell’accordo: stop immediato alle attività di arricchimento di uranio nel sito di Yongbyon, sospensione dei test missilistici a lungo raggio e della produzione di nuovi armamenti nucleari, accesso garantito agli ispettori dell’International Atomic Energy Agency negli impianti nucleari sospetti. La Corea del Nord riceverà in cambio oltre 240.000 tonnellate di derrate alimentari “a scopi umanitari”, la cui distribuzione sarà meglio definita in successive trattative tra Washington e Pyongyang, e un alleggerimento delle sanzioni internazionali attualmente attive contro il regime.
Ovviamente resta aperta la questione dei rapporti tra le due Coree, argomento sul quale il leader Kim Jong-un non ha fatto concessioni. Il panorama internazionale ha commentato favorevolmente la moratoria. Per il parlamentare russo Konstantin Kosachev, “Potrebbe rivelarsi un segno concreto del possibile miglioramento della politica estera di Pyongyang a seguito del cambio di leadership. Ma dobbiamo essere pazienti e verificare se si tratti dell’ennesima falsa promessa del regime atta a perseguire i propri scopi, o se davvero sia un passo in avanti positivo”.
La speranza di Russia, Cina, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti, cinque dei sei attori del ‘Six Party talks’, è che quest’apertura di Pyongyang apra la strada per un ritorno ai colloqui sulla questione nucleare nordcoreana. Gli stessi incontri disertati dalla Corea del Nord a partire dal 2008, a seguito della decisione internazionale di sanzionare uno dei test missilistici a lungo raggio effettuati da Pyongyang. Il tempo ci dirà se il nuovo capo della Corea del Nord aprirà lentamente a un processo di riforma del regime o se invece imboccherà di nuovo la via tragica e isolazionista percorsa dal padre. Il programma nucleare è un buon banco di prova per Kim Jong-un.