Kosovo al voto, estremisti serbi e albanesi boicottano
03 Novembre 2013
di redazione
In Kosovo si sono aperti i seggi per le elezioni municipali, passaggio cruciale per la normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina. Il paese di circa 1,8 milioni di abitanti nel 2008 ha dichiarato unilateralmente la sua indipendenza dalla Serbia, mossa non riconosciuta da Belgrado. Nel Kosovo abita una maggioranza della popolazione di etnia albanese, mentre nel nord risiede prevalentemente la minoranza serba. Dopo la dichiarazione di indipendenza del 2008 i serbi del Kosovo hanno sempre boicottato le elezioni come segno di mancato riconoscimento delle istituzioni kosovare, ma nei recenti colloqui per la normalizzazione dei rapporti mediati dall’Ue, Pristina e Belgrado si sono accordati per convincere i serbi del Kosovo a porre fine al boicottaggio e andare al voto. Quelle di domani saranno dunque le prime dal 2008 in cui i serbi andranno alle urne. Ma, secondo il presidente della commissione elettorale Valdete Daka, nel nord del Paese alcuni gruppi contrari alle elezioni stanno ostacolando, insultando e minacciando la gente che si reca ai seggi, le operazioni di voto che sono iniziate questa mattina alle 7. La polizia ha già arrestato in un seggio di Batlava tre persone spacciatesi per scrutatori, che avevano falsificato i tesserini di riconoscimento. Il presidente del Kosovo, Atifete Jahjaga, in un’intervista rilasciata ad Associated Press a un giorno dal voto ha dichiarato: “Le elezioni locali in Kosovo proveranno la maturità politica del Paese, mentre Pristina si sforza di appianare le tensioni con la Serbia e aspira a entrare nell’Unione europea”.