Kosovo: gli Usa spingono per l’indipendenza

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Kosovo: gli Usa spingono per l’indipendenza

20 Luglio 2007

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sotto la
spinta degli Stati Uniti, si vede costretto ad abbandonare il progetto di
risoluzione sull’indipendenza del Kosovo per eludere la minaccia di veto da
parte della Russia.

Proprio oggi l’ambasciatore Usa, Zalmay Khalilzad, arrivando
al Palazzo di Vetro, ha dichiarato: “Se la Russia non si sposta, il processo si
svolgerà all’esterno del Consiglio di Sicurezza”. Anche l’ambasciatore britannico
Emyr Jones-Parry si è collocato su analoghe posizioni escludendo ogni
possibilità di voto, aspetto ormai chiaro da diversi giorni.

 Intanto il ministro
degli esteri russo Serghiei Lavrov, ha confermato che Mosca non appoggerà mai
una decisione che lede la sovranità nazionale della Serbia, auspicando di arrivare
ad un’altra soluzione, concordata tra tutte le parti.

Al termine della riunione odierna a Palazzo di Vetro, i
paesi europei (tra cui l’Italia) e gli Usa, che hanno preparato il progetto di
risoluzione e leggeranno una dichiarazione con cui si tracciano le linee che si
intende seguire. Tra le ipotesi più probabili emerge quella di trasferire la
responsabilità di rilanciare i negoziati tra Pristina e Belgrado, dal Consiglio
di Sicurezza al Gruppo di contatto sui Balcani (dove sarà presente anche la
Russia, ma senza rischi di veto).

Poche ore prima il premier kosovaro Agim Ceku si è dichiarato
infatti intenzionato a seguire una strada alternativa a quella  della risoluzione Onu, affermandosi pronto a
proclamare l’indipendenza, il 28 novembre prossimo, data della festa nazionale
del paese.

È previsto per lunedì a Washington l’incontro tra Ceku e
Condoleezza Rice, favorevole all’indipendenza del Kosovo. La questione appare molto
delicata e, secondo molti, rischia di scatenare 
una gravissima crisi diplomatica internazionale, con possibili
conseguenze nefaste nei Balcani, nel Caucaso e nei rapporti tra la Russia e
l’Occidente.