Kyenge alla Lega, solidarietà non basta. Continua il ping pong
07 Agosto 2013
di redazione
La strategia del ministro Kyenge con la Lega Nord è cambiata, "non basta la solidarietà", ha detto il ministro a Maroni, "serve una presa di coscienza", e "la Lega deve fare questo passo". Kyenge è ospite a In Onda, con Telese, su La7. A Maroni dice che con i suoi non ha saputo fare il capo, ricorda le difficoltà della sua vita, "conquistarsi ogni spazio", e le brutte ultime settimane quando doveva spiegare alle figlie gli orango, le banane, tutto il resto. Perché la strategia è cambiata? E’ accaduto già da un po’. Il cambio di marcia è l’intervista a Repubblica di una decina di giorni, poi i ripetuti inviti a Maroni a prendere posizione, e così via. Dal basso profilo che le aveva fatto accumulare consenso dopo la caduta di stile di Calderoli alla reazione, per mettere la Lega nell’angolo. Ora però i leghisti dopo le scuse di Tosi sembrano tornare allo scontro "democratico" sulle proposte. A opporsi saranno i diversi modelli di integrazione. E Kyenge potrebbe tornare sulla difensiva. A meno che non si esageri anche nelle proposte. Come l’idea del consigliere regionale piemontese Teramani che ha proposto di alzare a 20 anni la cittadinanza per accedere all’assegnazione delle case popolari per i migranti. Contrastare la visione della Kyenge invece di insultarla è un buon inizio. Ma 2o anni forse sono troppi; quello che serve, con l’immigrazione, è flessibilità, legislativa, del lavoro, delle conoscenze.