Kyenge boicotta festa Lega. Non è paura ma calcolo politico

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Kyenge boicotta festa Lega. Non è paura ma calcolo politico

01 Agosto 2013

Il ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge, non sarà alla Festa della Lega Nord prevista il 3 agosto. "Una decisione che non le fa onore", commentano i leghisti mentre Castelli attacca: "E’ una nullità". Kyenge fa sapere che resta disponibile al confronto, ma "se ci saranno le condizioni adeguate". "Nei giorni scorsi," dice il portavoce "il ministro aveva chiesto al segretario nazionale della Lega Nord Roberto Maroni un suo intervento, chiaro e pubblico per stigmatizzare i molti, troppi attacchi rivolti contro di lei da esponenti di quel partito; non essendo pervenuto il suddetto intervento, la stessa ha deciso di declinare l’invito". Negli ultimi giorni, in realtà, il ministro Kyenge aveva deciso di rovesciare la strategia low profile con cui aveva risposto, fino a quel momento, agli attacchi, pesantissimi e offensivi, degli amministratori e dei militanti leghisti: prima l’intervista a Repubblica, poi la minaccia di non accettare l’invito rivolto dal governatore Zaia, l’unico leghista che aveva detto ai suoi di chiedere scusa, erano stati due segnali del cambio di rotta. Kyenge aveva accumulato consenso non scendendo al livello dei leghisti. Ora, forte della sua posizione, rilancia. Ma qualcosa ci dice che non è la soluzione giusta.