Kyenge, “colpevole di essere nera”. A quando le proposte?
27 Agosto 2013
di Ronin
"In questi ultimi giorni mi hanno fatto sentire colpevole, perché sono nera, perché sono donna, perché sono nata all’estero e colpevole perché ho studiato, perché ho rotto il tabù di non rispettare gli stereotipi e colpevole di tante altre cose", così il ministro della integrazione, Cecile Kyenge, intervenendo alla festa del Pd di Modena. Gli insulti, la mancanza di rispetto, le offese, "i pirla" come li ha definiti il governatore leghista Zaia, in questi ultimi due mesi hanno rafforzato l’immagine del ministro. "Non dobbiamo lasciare che questi insulti e queste provocazioni rimangano impuniti e passino come routine". Da qui di nuovo la proposta della legge sulla cittadinanza, "Non far passare questa riforma non è la sconfitta di Cecile, ma è la sconfitta nostra"; l’invito al Pd a lavorare insieme a un "cambiamento culturale". Poi Kyenge dice di essere soddisfatta per la poposta di una legge sulla immigrazione a livello europeo avanzata da Martin Scultz, il presidente del parlamento europeo. "Credo che sia un percorso che deve fare anche la Comunità europea", il riferimento è sempre quello alla legge sulla cittadinanza. "Per me è una bella soddisfazione". La Ue, dice il ministro, la ha difesa dagli attacchi ricevuti. A settembre, annuncia, incontrerà il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, "per fargli capire che esiste un’Italia migliore". Potremmo riassumerla così, l’epopea della Kyenge. Prima gli attacchi degli "utili idioti", poi la difesa e il contrattacco del ministro. Una guerriglia mediatica che ha tenuto banco sui giornali, in tv, sul web, sui social network. Ma che non è scesa mai nel dettaglio. Ad oggi, non sappiamo qual è il provvedimento che ha in mente il ministro, come dovrebbe declinarsi questo ius soli, perché e come andrebbe riformata la Bossi-Fini. Ci piacerebbe avere un testo, un documento su cui confrontarsi. Qualcosa di concreto oltre i bei discorsi. E se la Ue è davvero disponibile a condividere con l’Italia l’impatto delle migrazioni lo scopriremo molto presto.