La 24esima ora. Il Pdl in Abruzzo tenga i nervi saldi
21 Febbraio 2013
di redazione
Mancano poco meno di 24 ore al voto e la stampa abruzzese si esercita sul futuro del Pdl dimenticando il presente. Ieri il presidente Chiodi aveva dichiarato: "Il Pdl era un monocolore, adesso saremo una coalizione, ma una coalizione che nasce da sentimenti liberali e da una cultura di centrodestra". Niente di rivoluzionario, solo una fotografia della realtà: Fratelli d’Italia, la lista Rialzati Abruzzo, l’intergruppo Presenza Popolare, sono state tutte fratture degli ultimi tempi. Ma da questa considerazione i ben informati prendono spunto per descrivere uno scenario in ebollizione, si prefigura un imminente "giro di poltrone" a livello regionale, e sembra diventare l’unico tema del dibattito giornalistico, capace magari anche di oscurare la conclusione della campagna elettorale. Per la verità Chiodi ha anche parlato di "chiacchiere che si fanno sotto i portici" e di "scenari apocalittici" ma si preferisce star lì a ricamare sulle polemiche, a leggere tra le righe delle interviste, a dar voce agli scontenti e ai delusi in un risiko che dopo un po’ annoia soltanto. Il totip ha sempre prestato inchiostro a veleni e orgoglio personale. In realtà non è il futuro che deve interessare in questo momento agli elettori abruzzesi di centrodestra. E’ il presente. La 24esima ora. Non bisogna disperdere il voto, non bisogna regalarlo a Grillo, il Pdl deve fare da argine alle sinistre, ai centrini e all’antipolitica.