La bolla dei “green jobs”
24 Aprile 2011
Con uno stanziamento di 2,3 miliardi di dollari di rimborsi fiscali a beneficio delle imprese del settore delle energie alternative, il presidente Obama e con lui tanti democratici dimostrano di riporre grandi speranze nel futuro delle rinnovabili. Ma le loro aspettative si scontrano tanto con la teoria economica quanto con l’esperienza europea. I programmi “verdi” in Spagna hanno distrutto 2,2 posti di lavoro per ogni posto di lavoro creato; in Italia, con il capitale investito per creare un posto di lavoro “verde” se ne sarebbero potuti creare cinque nel quadro dell’economia tradizionale. In Germania, l’introduzione delle energie solare ed eolica ha fatto impennare i costi dell’energia domestica del 7,5%, e alla Danimarca ha regalato le bollette elettriche più care del continente. I pianificatori federali statunitensi che tentano di promuovere l’industria verde non riusciranno a far niente di meglio. Non creeranno nuovi posti di lavoro, e non stimoleranno l’economia.
Il verde è il nuovo nero, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa. Praticamente chiunque a sinistra ha indossato pantaloni verdi, magliette verdi e cappotto verde, in omaggio a quello che, ci assicurano, sarà il futuro del nostro pianeta. I discorsi di Obama contengono continui riferimenti all’economia verde. Il piano Obama/Biden del 2008 “Nuova energia per l’America” è un continuo discettare di lavori verdi, tecnologia verde, produzioni verdi, costruzioni verdi. In un discorso tenuto al Comitato nazionale del Partito democratico nel settembre 2010, Obama, dopo aver ammonito che “stiamo restando indietro [su ricerca e innovazione]”, ha annunciato: “Abbiamo fatto il più grande investimento nelle energie alternative della nostra storia, potremo iniziare a costruire pannelli solari e turbine eoliche per tutta la nazione”.
Il 13 agosto, il vicepresidente Joe Biden si è unito alle lodi del verde: “Non è abbastanza salvare l’economia, dobbiamo ricostruirla migliore. E questo lavoro inizia dando agli industriali americani le risorse per produrre l’energia verde e pulita che sarà alla base della nostra economia nel Ventunesimo secolo. Con il lancio, oggi, di crediti sotto forma di rimborso fiscale per 2,3 miliardi di dollari a beneficio dei produttori di tecnologia verde, stiamo dando il via a una rapida crescita della produzione nazionale in questo settore, creando al contempo migliaia di nuovi posti di lavoro proprio qui, in casa nostra. Dall’energia eolica e solare fino alle auto elettriche, la nostra ripresa verrà alimentata dagli incentivi fiscali che stiamo offrendo agli imprenditori di oggi, affinché costruiscano la nostra economia di domani”.
L’ex speaker Nancy Pelosi (democratica, eletta in California) è un’altra sostenitrice della causa verde. Il risvolto di copertina della pubblicazione che riporta il discorso da lei tenuto alla Stanley School di Waltham, nel Massachusetts, inizia così: “Per un futuro più prospero e luminoso, dobbiamo investire in un’infrastruttura verde e un’economia verde, in scuole verdi che preparino lavoratori verdi destinati a posti di lavoro americani verdi e ben pagati”.
Non poteva mancare in questa rassegna il senatore Harry Reid (democratico, eletto nel Nevada). In una riunione al Senato tra democratici dedicata ai “lavori verdi” tenutasi nel 2009, Reid si è vantato dei suoi meriti verdi: “Abbiamo fatto investimenti senza precedenti nelle energie rinnovabili, quindi pulite, e nella creazione di nuovi posti di lavoro verdi che non possono essere esternalizzati. Nel 2007 abbiamo fatto approvare una legge fondamentale in materia energetica, che ha portato allo sviluppo di biocarburanti qui, in America, e alla creazione dei posti di lavoro connessi a queste attività. Abbiamo innalzato gli standard di efficienza nel consumo di carburanti per la prima volta nell’arco di una generazione, e impostato nuovi standard di efficienza energetica per illuminazione, elettrodomestici, uffici federali e veicoli. Nel piano di ripresa economica che abbiamo approvato quest’anno, ci sono investimenti per 67 miliardi destinati allo sviluppo dell’energia pulita, più 500 milioni di dollari destinati alla formazione di una nuova forza lavoro di ‘colletti verdi’, di americani che ogni giorno renderanno il nostro paese più efficiente nei consumi e più indipendente nell’energia”.
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