La Camera approva il bilancio. M5s:”Dimezzate la paga dei deputati”. Scoppia il caos
03 Agosto 2016
Con 303 voti a favore, 72 contrari e 15 astenuti e con 304 sì, 74 no e 15 astenuti, la Camera ha approvato, rispettivamente, il bilancio consuntivo 2015 e preventivo 2016. L’istituzione di Montecitorio restituirà al bilancio dello Stato 47 milioni di euro. “Non era mai successo prima”, come ha sottolineato la presidente, Laura Boldrini. Aggiungendo: “Finora in questa legislatura, abbiamo risparmiato 270 mln di euro non era mai successo prima. Io ringrazio tutti e dobbiamo essere orgogliosi di questo risultato che non ci sarebbe stato senza il contributo fattivo e costruttivo dell’amministrazione. Ringrazio la segretaria generale Lucia Pagano e attraverso di lei tutti i dipendenti della Camera, per il loro sforzo continuo a mandare avanti l’istituzione parlamentare e con essa la democrazia“.
In un attimo, poi, momenti di tensione a Montecitorio per un diverbio tra la presidente Laura Boldrini e il pentastellato Di Stefano. Alla Camera, infatti, è stato bocciato l’ordine del giorno del M5s al bilancio di Montecitorio perché siano dimezzati gli stipendi dei parlamentari.
E qui è scoppiata la bagarre. Urla, fischi e insulti rivolti al grillino. Interviene così la Boldrini che prova a riportare la calma. La presidente ha invitato “al rispetto tutti quanti, chi ascolta e chi parla”.
Ad arroventare l’atmosfera è il dem Ettore Rosato , che accusa: “E basta con questa demagogia! Il M5S dice delle sciocchezze, basta andare sul loro sito: prendono 8 mila euro al mese anche loro. Pd e altri partiti fanno la scelta di finanziare il partito con i loro soldi, mentre loro lo finanziano con un sito il loro partito, con i loro video, che finanziano la pubblicità delle lavatrici nei siti della politica, mettendoci i video di Di Battista e Di Maio e ci finanziano le lavatrici! Oppure ci vendono le energie rinnovabili di qualche ditta dei loro interessi”. Per aggiungere: “Presidente Boldrini ma lo sa che a Livorno sono riusciti a rimettere i rimborsi spese per la benzina degli assessori? Cosa che non si vedeva da anni. Vedremo cosa farete a Roma sui costi della politica o se dite solo bugie”.
Non ci sta Alessandro Di Battista, che respinge le accuse e precisa: “Si può benissimo fare i parlamentari della Repubblica con 3.100 euro netti al mese. Questo non è populismo, è questione di etica e di serietà. Perché uno può anche intascare 12 mila euro al mese, ma poi non vi lamentate se non vi fanno entrare in una piazza senza la scorta o se vi tirano secchi di letame”.