La Casa Bianca non risponde alle accuse del generale Sanchez
14 Ottobre 2007
di redazione
La Casa Bianca non ha voluto commentare direttamente le parole di
Sanchez fortemente critiche verso la guerra in Iraq. “Apprezziamo i servigi da lui resi al Paese”, ha dichiarato la
portavoce Kate Starr.
Sia l’attuale comandante militare David Petraeus
che l’ambasciatore a Baghdad Ryan Crocker, ha aggiunto la Starr, hanno
dichiarato che in Iraq “vi è ancora lavoro da fare, ma vengono fatti
progressi”.
Quando l’ispanico Generale Sanchez, al comando delle forze americane dal marzo del 2003, ha lanciato il suo j’accuse contro gli alti vertici militari americani lo scorso venerdì, definendo “catastrofica” l’entrata in guerra contro l’Iraq del suo paese, il candidato democratico alla soglia presidenziale, John Edwards, ha immediatamente dichiarato che Sanchez stava dicendo alla nazione quello che il popolo americano già sapeva. Ora, un articolo su Abc News, mette in luce i precedenti del Generale Sanchez, chiamando in causa molti critici militari, i quali hanno definito le performance del Generale ispanico quantomeno dubbie.
Non solo, Sanchez era al comando dei militari Usa proprio quando lo scandalo delle torture di Abu Ghraib è venuto fuori e lui stesso è stato accusato in tal senso dall’espertissimo avvocato tedesco per i diritti umani, Wolfgang Kaleck. Il legale germanico ha denunciato Sanchez in primis, insieme ad un folto gruppo di comandanti Usa, per le torture comminate ai prigionieri della fortezza di Guantanamo, il 14 novembre del 2006. D’altronde lo stesso Sanchez aveva messo le mani avanti durante il suo atto d’accusa contro l’amministrazione Bush, dicendo che le critiche che aveva ricevuto erano “esasperate” e non congrue.