“La casa è di Tulliani”. E’ davvero risolto il giallo di Montecarlo?
22 Settembre 2010
Il giallo sulla proprietà della casa di Boulevard Princesse Charlotte 14 a Montecarlo, l’appartamento lasciato ad An dalla contessa Anna Maria Colleoni, sembrerebbe risolto. Il beneficiario delle società off-shore Printemps ltd e Timara ltd non è altri che Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera, Gianfranco Fini. La notizia è stata innescata online da due giornali dominicani, Listin Diario ed El Nacional che, citando documenti e fontidi altissimo livello dell’isola di Saint Lucia (sede legale delle due società immobiliari che hanno acquistato da An l’appartamento nel Principato),hanno fatto rimbalzare lo scoop dall’altra parte del globo, rivelando l’arcano. La posizione di Fini, affittuario per caso dell’appartamento monegasco, diventa così sempre più imbarazzante.
In particolare, El Nacional ha pubblicato un documento governativo dell’isola caraibica – che il Listin Diario ha confermato essere un “documento oficial del gobierno de la República de Santa Lucía, en el Caribe” -, ripreso e tradotto sul Giornale di Vittorio Feltri, che dimostrerebbe senza ombra di dubbio il collegamento fra Giancarlo Tulliani e le due società. Le due pagine della lettera, con stemma e intestazione ufficiale si riferiscono a un’inchiesta avviata dal neoministro della giustizia Lorenzo Rudolph Francis, inviata il 16 settembre 2010 al capo del governo di Saint Lucia, Stephenson King. Nella missiva il Guardasigilli locale spiega il perché dell’interesse governativo alla questione della casa di Montecarlo scaturito dalle informazioni ricevute "da una potenziale pubblicità negativa" a mezzo stampa internazionale Così, spiega, "ho richiesto al direttore dei servizi finanziari di investigare le compagnie di cui si parla (Timara e Printemps). La nostra richiesta era dovuta a notizie di stampa di giornali internazionali che coinvolgevano società/ compagnie che operano nella giurisdizione di Saint Lucia". E questo anche per verificare se erano state rispettate "leggi e regolamenti che governano il settore off-shore".
Ancora: "Abbiamo ottenuto alcune informazioni sulle compagnie coinvolte nelle operazioni – continua Francis – il nostro scopo principale era determinare se le compagnie stessero operando in accordo con le nostre leggi e i doveri degli agenti". Il ministro non ci gira troppo attorno. Le società in questione sono quelle note ai lettori perché "protagoniste" dell’affaire della casa di Montecarlo abitata dal cognato del presidente della Camera: "Abbiamo investigato le seguenti compagnie: Printemps Limited, Timara Limited e Jaaman Director Limited. Queste compagnie sono collegate all’acquisto di un appartamento che era di proprietà di un partito politico italiano e che si trova a Monaco". L’appartamento è quello in Boulevard Princess Charlotte 14, donato dalla contessa Colleoni ad Alleanza nazionale. "Queste compagnie – continua la lettera – sembrano condividere lo stesso referente, Corporate Agent (St. Lucia) Ltd così come lo stesso indirizzo a Saint Lucia, al numero 10 di Manoel Street Castries, St. Lucia. Mentre la Jaman director limited agisce come responsabile sia per Printemp che per Timara è stata rimpiazzata da Corporate Agent. I suoi azionisti restano gli stessi nominativamente di Corporate Management Nominees inc. È stato anche confermato – insiste il ministro - che la Corporare Agent Nominees inc e la Corporate Management Nominees agivano per conto del signor James Walfenzao di Corpag Services Usa di Miami, Florida, e il signor Anthoine Izeelar della Jasaon Sam a Monaco".
Sempre per verificare se siano stati commessi abusi, il ministro informa il premier di Saint Lucia che è stata avviata una richiesta di informazioni a Corpag Service Usa, "con una comunicazione fatta da Walfenzao". Ci si è dilungati con gli accertamenti anche sul notaio di Monaco, signor Paul Louise Aureglia, che fu responsabile del passaggio di proprietà dell’immobile ereditato da Alleanza nazionale "e quindi trasferito a Printemps e più tardi a Timara". L’investigazione presso il notaio, spiega Francis, è stata fatta per determinare come mai il prezzo del "trasferimento" fu stimato al ribasso considerandoi prezzi di mercati delle proprietà immobiliari di Monaco in quel preciso momento storico. "Dai documenti arrivati dai corrispondenti – chiosa il ministro- è stato anche possibile accertare che il beneficiario effettivo (beneficial owner) della compagnia è il signor Giancarlo Tulliani che ha ricevuto istruzioni sulla compagnia utilizzando i servizi di Jason Sam e di Corpag".
"Di sicuro – scrive Vittorio Feltri – c’è la prova che Fini ha mentito, oppure che è stato gabbato dal cognato". Intanto, riportano Il Giornale e Il Corriere della Sera, il senatore di Futuro e Libertà Francesco Pontone ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente del comitato di gestione di Alleanza nazionale. Con lui, aggiunge il Corriere della Sera, si è dimesso Giovanni Catanzaro, uno dei due vicepresidenti che lo hanno affiancato. Si tratta, precisa il quotidiano di via Solferino, di dimissioni "per adesso virtuali", perché "tutto è rinviato alla discussione della prossima volta". Secondo La Stampa Pontone starebbe inoltre valutando l’uscita dal gruppo di Fli al Senato. La vendita della casa nel Principato di Monaco, donata al partito dalla contessa Anna Maria Colleoni, a meno del valore commerciale assume ora un’altra luce.
Le giustificazioni in otto punti di Fini diventano così parole vane. Il primo a chiedere, però, chiarimenti è un transfugo di An. Francesco Storace affida a una nota richieste di chiarimenti. "Il presidente della Camera è in grado di imporre a Giancarlo Tulliani una rapida smentita della notizia diffusa da Dagospia sulla proprietà della società off-shore che hanno gestito l’affare di Montecarlo? – chiede il leader della Destra – Il silenzio ostinato fa male alle istituzioni oltre che a una comunità ferita".
La casa di Montecarlo dove oggi vive Giancarlo Tulliani, è valutata dalle principali agenzie immobiliari del principato di Monaco 3milioni di euro. Fino al 2008 è stata di Alleanza nazionale che l’aveva ricevuta in donazione testamentaria nel 1999 dalla contessa Anna Maria Colleoni. Quell’anno è stata venduta. Il bilancio di Alleanza Nazionale ne fa un rapido cenno nella nota integrativa per spiegare un provento straordinario di 67.445 euro: "inerisce la dismissione di un residuo cespite immobiliare del lascito Colleoni".