La conferenza sul disarmo nucleare in Iran

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La conferenza sul disarmo nucleare in Iran

18 Marzo 2010

Eravamo convinti che l’Iran avesse un programma nucleare segreto per dotarsi dell’arma atomica e minacciare con i suoi missili Israele, la giovane democrazia irachena e gli altri stati arabi del Golfo. Credevamo che con il suo piano di rinascimento nucleare Teheran volesse imporsi come la potenza egemone del Medio Oriente, rifornendo di armi i suoi sgherri a Damasco, Beirut e Gaza, e magari anche qualche terrorista di Al Qaeda. Pensavamo che la conferenza di Ginevra e le giravolte diplomatiche di Mottaki fossero solo una farsa per far abboccare gli europei e fregare Obama.

Ci sbagliavamo. Ieri l’agenzia stampa iraniana Farsi ha battuto una notizia destinata a far esultare i pacifisti di tutto il mondo: il presidente Ahmadinejad vuole organizzare una Conferenza internazionale, “Energia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno”, che dovrebbe svolgersi il prossimo 17 e 18 aprile nella Repubblica Islamica. Alla Conferenza si parlerà, udite udite, del disarmo nucleare nel mondo. Secondo gli organizzatori, è previsto l’arrivo dei ministri degli esteri e dei rappresentanti diplomatici di oltre 60 Paesi, invitati ad analizzare i rischi degli arsenali atomici in mano alle grandi potenze e a chiedere a gran voce il loro totale smantellamento. Come ha dichiarato nel febbraio scorso lo speaker del parlamento iraniano Larijani, la Conferenza servirà a dimostrare che il suo Paese sogna un uso esclusivamente medico e farmaceutico del nucleare.

Quanto siamo stati perfidi e maligni, che idioti a credere che i mullah volessero le armi nucleari, come abbiamo potuto mai pensare che la scoperta di alcuni siti segreti dovesse per forza di cose condurre verso la Quarta, anzi la Quinta, guerra mondiale… E allora, visto che il mondo si avvia verso un radioso e lucente futuro di pace, chiediamo pieni di gratitudine al Presidente Ahmadinejad di spiegarci quali saranno i prossimi passi della primavera iraniana, quali altri conferenze dobbiamo aspettarci dopo l’estate, in questo 2010 che tutti ricorderanno per la fine della minaccia nucleare.

Forse un vertice in cui venga riconosciuto il Sionismo e verificata la precisa dislocazione di Israele sulle cartine geografiche? O un summit sulla riforma in senso laico delle teocrazie islamiche? E perché no, una commissione d’inchiesta parlamentare sull’omicidio della povera Neda – la ragazza ammazzata in piazza – per ricordare il martirio civile degli iraniani morti, pestati e imprigionati durante la repressione. C’è solo l’imbarazzo della scelta, se fossimo nei panni di Ahmadinejad non sapremmo davvero da che parte incominciare.