La Corea del Nord minaccia di abbattere aerei spia americani
01 Aprile 2009
di redazione
La Corea del Nord ha minacciato di abbattere qualsiasi aereo spia americano che violi il suo spazio aereo con lo scopo di controllare il lancio del missile-satellite previsto tra il 4 a 8 aprile prossimo. Secondo quanto ha stimato Nam Sung-wook, capo dell’istituto governativo per le strategie sulla sicurezza nazionale, un "think tank" di Seul, i costi per l’operazione di lancio si aggirerebbero intorno a 500 milioni di dollari , cifra ingente se si tiene conto che la popolazione nordcoreana è allo stremo.
L’avvertimento di Pyongyang agli Stati Uniti è legato ai risultati di un rapporto secondo cui Washington e Seul avrebbero fatto almeno 190 missioni aeree di spionaggio nel territorio, includendo anche la regione del nord-est dove è localizzata la base spaziale.
"Se gli Usa truffatori e imperialisti hanno il coraggio di perpetrare le attività aeree di spionaggio, di interferire con i nostri preparati di lancio dei satelliti a scopi pacifici, le nostre forze rivoluzionarie reagiranno senza esitazione", ha riferito la Kcbc, la radio del regime.
L’agenzia di stampa nordocoreana, la Kcna, ha dato conto di un jet spia americano RC-135 che ha fotografato gli obiettivi strategici di Musudanri, la base del missile-satellite, il 13, il 17 e il 22 marzo scorsi: "Si tratta di una violazione della sovranità della Repubblica popolare democratica di Corea e di una pericolosa provocazione militare".
Le cifre da capogiro sul costo del lancio si basano sul precedente test balistico di Pyongyang del 2oo0. Durante il vertice intercoreano di nove anni fa, fu lo stesso leader Kim Jong-il a fornire il dato approssimativo di 200-300 milioni di dollari per il satellite Kwangmyongsong-1 nel 1998. Considerando gli anni trascorsi e l’aumento dei costi, il "think tank" sudcoreano è arrivato alla conclusione che il budget per il lancio del satellite Kwangmyongsong-2 (quello atteso tra il 4 e l’8 aprile) possa sfiorare il mezzo miliardo di dollari.
A fronte di un simile impegno militare, la situazione per il popolo nordcoreano resta drammatica: un recente rapporto Onu ha rimarcato che la crisi alimentare è grave per la scarsità di generi di prima necessità, al punto che l’esercito rischia di essere decimato entro il 2013, quando il 29% delle potenziali reclute nate negli anni delle carestie (1995-98) avrà gravi problemi fisici e mentali.