La Corea del Nord sfida ancora l’Onu con un test nucleare e 3 missili

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La Corea del Nord sfida ancora l’Onu con un test nucleare e 3 missili

25 Maggio 2009

Una dimostrazione di forza. Questo il senso del lancio "con successo" da parte della Corea del Nord del suo secondo test nucleare sotterraneo, dopo quello di ottobre 2006. Non ci sono informazioni sul luogo del test. "In linea con la richiesta dei nostri scienziati e tecnici, la nostra Repubblica ha condotto con successo un test nucleare sotterraneo il 25 maggio, come parte delle misure volte a rafforzare le sue capacità nucleari di autodifesa", ha riferito un funzionario nordcoreano alla "Kcna", ma il test sembra essere più che altro una dimostrazione di forza nei confronti dell’Onu, che aveva fermamente condannato il lancio del missile-satellite "Taepodong- 2" lo scorso 5 aprile.

Poche ore dopo il primo test sembra siano stati lanciati anche tre missile a corto raggio, di cui però si hanno notizie vaghe. Ad affermarlo l’agenzia sudcoreana "Yonhap News". Il test è avvenuto dalla stessa base del missile-satellite del 5 aprile. Si tratta della base situata nel nordest del Paese di Musudan-ri, nella contea Hwadae County della provincia di North Hamkyong. I missili, che secondo le stime hanno una gittata di 130 chilometri (secondo quanto ipotizzato dall’intelligence sudcoreana  e statunitensi), sono motivo di ulteriore tensione nella penisola coreana, che non esclude di effettuare altri test nucleari se gli Stati Uniti continueranno nella loro politica di intimidazione nei confronti di Pyongyang.

“Una minaccia per la pace”. Netto il giudizio del  presidente americano Barack Obama, che ha aggiunto, la “Corea del nord sta sfidando direttamente e in modo sconsiderato la comunità internazionale. Il comportamento della Corea del nord aumenta le tensioni e mina la stabilità nell’Asia nordorientale”. Inoltre, ha concluso Obama, i test rappresentano una “questione di grave preoccupazione per tutte le nazioni” e “giustificano un’azione da parte della comunità internazionale”.

La Cina "è fortemente contraria" al test nucleare e la accusa di aver "ignorato le obiezioni della comunità internazionale" Ad affermarlo in ministro degli esteri cinese. La dichiarazione del ministero degli esteri cinese appare come una reazione insolitamente decisa ad una iniziativa di Pyongyang. La Cina è alleata della Corea del Nord e fino ad ora si è opposta ad un inasprimento delle sanzioni economiche già imposte dall’ Onu al Paese dopo il suo primo test atomico dell’ ottobre 2006.

Il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, in accordo con Obama, ha detto: "naturalmente siamo preoccupati per le notizie secondo cui la Corea del nord ha effettuato un test nucleare sotterraneo. Le notizie ci arrivano da Pyongyang, e noi riteniamo di dover verificare tali notizie con i nostri servizi di controllo tecnico e sismologico".  Solo "Dopo tali verifiche trarremo le conclusioni".

La parte sud della Corea ha alzato a "un livello più alto" lo stato di allerta delle sue truppe e il ministero della Difesa Nazionale di Seul ha promosso un team di militari di alto grado per "la gestione della crisi", guidato da "un comandante a tre stelle". Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce del presidente sudcoreano Lee Dong-kwan ha anche promesso che sarà chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare "contromisure punitive contro il regime comunista".

Sulla sponda europea il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, ha espresso la "ferma condanna della Francia" verso il test atomico, riflettendo "La notizia di un tiro missilistico da parte della Corea del Nord non è una buona notizia. Noi condanniamo fermamente in attesa di saperne di più tanto dal punto di vista tecnico che da quello strategico".

Anche Gordon Brown, primo ministro britannico, ha condannato il test e il lancio definendoli "un pericolo per il mondo" che ha proseguito "questo atto minerà le prospettive per la pace nella penisola coreana e non aggiungerà nulla alla sicurezza della Corea del Nord. La comunità internazionale tratterà la Corea del Nord come un partner solo se questa si comporterà responsabilmente. Se non lo fa si può attendere solo un rinnovato isolamento".

Infine l’Ue, prima attraverso la commissaria europea alle Relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner, che ha definito la situazione "molto, molto preoccupante" e poi per voce del capo della diplomazia dell’Ue, Javier Solana, ha condannato con forza il test nucleare della Corea del Nord, parlando di "atto irresponsabile" che richiede "una risposta ferma da parte della comunità internazionale". Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu  aveva già condannato il lancio di un missile balistico avvenuto il 5 aprile. La risposta di Pyongyang è stata il ritiro dai colloqui a 6 e la riattivazione dei suoi impianti nucleari, oltre alla sospensione  della collaborazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). La situazione sembra ancora fluida, attendiamo le prossime ore per capire da quale parte si muoveranno i piccoli carriarmati del Risiko.