La diga di Chiauci è una grande risorsa per il Molise

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La diga di Chiauci è una grande risorsa per il Molise

18 Luglio 2011

di L. C.

Oltre a risolvere i problemi di carenza idrica nei centri del Vastese e del Basso Molise, fornirà acqua all’agricoltura e alle industrie. Consentirà anche di produrre energia elettrica, mentre Il lago artificiale è destinato ad arricchire l’offerta turistica dell’Alto Molise. Queste, in sintesi, le enormi potenzialità offerte dalla diga di Chiauci, realizzata tra mille difficoltà nel piccolo centro della provincia di Isernia, grazie al gioco di squadra tra Abruzzo e Molise.

A poco più di tre mesi dall’inaugurazione, Gianni Chiodi e Michele Iorio, i presidenti delle due regioni “cugine” (fino al 1963 erano unite), si sono incontrati nel Paese altomolisano per tastare con mano i primi progressi fatti registrare dal bacino idrico. Il giorno del taglio del nastro furono scandite le varie fasi dell’invaso: entro giugno sarebbe stato riempito un terzo del bacino, pari a poco più di quattro milioni di metri cubi d’acqua. Ebbene, durante il sopralluogo alla diga, effettuato sabato scorso, si è appreso (e visto) che il primo obiettivo è stato centrato in pieno. Per l’anno prossimo si punta al raddoppio, mentre a pieno regime – tra il 2013 e il 2014 – le due regioni avranno a disposizione circa 14 milioni di metri cubi d’acqua.

Questo primo passo è già molto significativo perché, ora, il problema siccità può già considerarsi risolto sulla costa: la diga garantirà un flusso di 400 litri d’acqua al secondo. In parte sarà destinata all’irrigazione dei campi e alle industrie, è vero. Ma è altrettanto vero che una consistente parte entrerà nelle case dei cittadini molisani e abruzzesi, che nelle estati precedenti hanno sofferto molto la carenza idrica. Al pari delle imprese, costrette a ridurre la produzione.

Soddisfatto per questo primo risultato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, determinato nel portare a compimento un sogno vecchio di qualche decennio: ”Un’opera che abbiamo voluto far entrare in funzione proprio per combattere la siccità che colpiva le nostre zone agricole e gli imprenditori. Già da questa estate, se ci dovessero essere dei problemi, la diga è in grado fronteggiarli. Questa opera – ha aggiunto – dimostra anche che la collaborazione tra regioni paga. Da soli, al giorno d’oggi, non si va da nessuna parte. E l’intesa con il Molise non finisce di certo qui”.

Sulla stessa linea il governatore del Molise, Michele Iorio, che rispetto al collega abruzzese vede nell’invaso di Chiauci anche un’opportunità di sviluppo turistico per l’Alto Molise. Al tempo stesso Iorio sottolinea il forte legame con la regione limitrofa: ”Con l’Abruzzo ci unisce non solo una comune appartenenza storica, una contiguità territoriale ma anche una serie di sinergie che stiamo ponendo in essere e che guardano a vari settori. Questo invaso ne è un esempio per un utilizzo a fini irrigui, industriali, ma anche turistici e di valorizzazione del territorio circostante”. Il presidente Iorio ha accennato anche ai futuri rapporti di collaborazione con l’Abruzzo, compreso il fronte caldo della sanità. Un’intesa tra presidi ospedalieri di confine – è il parere del governatore molisano – potrebbe consentire di ridurre le spese lasciando inalterata la qualità dei servizi offerti all’utenza. Chiaro il riferimento all’ospedale di Agnone (Molise), che finora ha servito diversi comuni abruzzesi, e al presidio di Castel di Sangro (Abruzzo), che a sua volta è stato punto di riferimento per diversi centri molisani.

Ma ora l’attenzione è puntata sulle grandi potenzialità offerte dall’invaso di Chiauci. Uno di questi, come detto, è legato alla produzione di energia idroelettrica. Il “salto” di Civitanova del Sannio, in provincia di Isernia, a pieno regime potrebbe garantire una produzione di poco inferiore ai 70 milioni di kwh all’anno. Ma il Molise guarda anche all’aspetto turistico. I paesi della zona già hanno in mente una serie di progetti da realizzare intorno al lago. Uno dei più affascinanti lo sta portando avanti l’Amministrazione provinciale di Isernia, su impulso dell’attuale sindaco di Bagnoli del Trigno, Angelo Camele: è il Baby Park, una piccola Mirabilandia del Sud che, dicono gli ideatori del progetto, è destinato a richiamare le famiglie anche dalle regioni vicine. La posa della prima pietra c’è stata nei mesi scorsi. Ora bisognerà mettersi sotto per ottenere finanziamenti pubblici, da affiancare alle risorse di diversi privati disposti a investire in un’area dalle enormi potenzialità.