La doppia sfida di Alfano a Berlusconi e alla Camusso
16 Marzo 2014
di redazione
Angelino Alfano attacca Forza Italia, un partito "né carne né pesce", che si oppone al Governo Renzi ma ci fa insieme le riforme. Una forza politica ormai al paradosso che non sa più dove andare. Per Alfano il voto a Fi alle prossime elezioni europee è inutile, mentre Ncd, con i suoi 12.600 circoli e 160mila iscritti in poco tempo, sta dimostrando che "noi siamo più piccoli ma sappiamo benissimo che direzione prendere".
Soprattutto, gli italiani hanno apprezzato i gesti di coraggio e la responsabilità del Nuovo Centrodestra: sostenere con lealtà Letta, impedire che il Governo Renzi scivolasse a sinistra, continuare a fare gli interessi del ceto medio italiano colpito dalla crisi e che aspetta risposte sulla crescita economica.
"Il taglio delle tasse, la diminuzione dell’Irap e l’aver smontato la parte più odiosa della legge Fornero è una ricetta liberale," ha detto Alfano rivendicando l’apporto e l’appoggio dato da Ncd all’esecutivo, "è la nostra ricetta". "Abbiamo avuto ragione nel fare nascere questo governo, nel parteciparvi, nel dire che prima di tutto viene l’Italia". Alfano ha anche lanciato un avvertimento al segretario della Cgil, Camusso, che ieri aveva chiesto di abolire il decreto sui contratti a termine: "non si torna indietro", bisogna liberare il mercato del lavoro e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
"Grazie al nostro intervento abbiamo smontato la parte più odiosa della riforma Fornero", sottolinea Alfano. La semplificazione dell’apprendistato e dei contratti a termine servirà ad incoraggiare le imprese ad assumere, attravero rapporti di lavoro subordinato, in un periodo di grande incertezza come l’attuale.