La droga non è mai leggera!
29 Settembre 2016
“Ma quale droghe leggere?!” risponde Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, durante il Convegno che si è svolto martedì pomeriggio presso la sala Koch del Senato, organizzato dal Sen. Maurizio Gasparri e dal Sen. Carlo Giovanardi, alla provocazione della moderatrice, la giornalista Daniela Verga, che lo ha intervistato insieme al neurologo Rosario Sorrentino.
Si cade nell’inganno pensare che esista una classificazione tra droghe “buone e cattive” così come nel credere che, legalizzando la cannabis, si elimini la criminalità organizzata.“Nessun vantaggio nella lotta alla criminalità” ebbe a dire il giudice Paolo Borsellino, oggi, Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, lo ribadisce: “il mercato illegale sopravvive alla legalizzazione”, continua “ legalizzando non si impoveriscono le mafie” e spiega “ in caso di legalizzazione, la cannabis risponderà come ogni bene alle logiche di mercato e lo Stato non potrà mai competere, in termini di fissazione del prezzo, con le organizzazioni criminali”. E’ infatti stato stimato che il costo di produzione di un grammo di marjuana è di 4 euro per la criminalità organizzata, per lo Stato, in conseguenza dei costi fissi di produzione (luce, gas, acqua, mano d’opera) si attesterebbe a 12 euro al grammo; un tossicodipendente continuerebbe così, sulla base delle logiche della concorrenza di mercato, a rifornirsi al mercato nero anziché in farmacia.
Inoltre, per il Procuratore della Repubblica,il proibizionismo non ha fallito a causa delle distorsioni economiche per l’impiego di uomini e mezzi impiegati a contrasto della criminalità organizzata. A dispetto di quanti affermano il contrario, la legalizzazione della cannabis non porterebbe benefici economici in termini di diminuzione delle spese per la sorveglianza delle piazze dove si spaccia cannabis. Paragonando le piazze, agli alimentari dove si vendono diversi prodotti, Nicola Grattero sottolinea che non si può pensare di diminuire i costi impiegando meno forze dell’ordine a contrasto dello spaccio di droghe nelle piazze perché oltre alla marjuana in quelle stesse piazze si vendono tutte le altre droghe: eroina e cocaina in primis.
C’è chi continua a dire che “un po’ di erba non ha mai fatto male a nessuno” il neurologo Sorrentino dissente: è studiato che i livelli di HTC nella marjuana siano aumentati nel corso degli ultimi 40 anni, aggiunge che parlare di safe drugs è falso e pericoloso soprattutto per i giovani, i quali non hanno coscienza del pericolo i quali, sempre alla ricerca di piacere e sballo, non considerano gli effetti devastanti sull’indebolimento della corteccia celebrale in termini di psicosi, crisi motivazionali e diminuzione del rendimento cognitivo per fare solo qualche esempio. Ovvio che la predisposizione individuale incide sulla manifestazioni degli effetti, ma è scientificamente provato che l’uso di sostanze stupefacenti ne accelera la sintomatologia e la gravità.
Al termine del convegno si lascia al pubblico, numeroso in sala, le conclusioni da trarre sugli interventi; i promotori dell’iniziativa- Italia Protagonista, Idea, la Comunità Incontro, Imago e Athena- e i relatori non smettono però di ricordare che informare, spiegare, chiarire i luoghi comuni sulle droghe è essenziale per prevenire la deriva della società.