La Ferrari richiama Schumacher in F1 ma sarà la scelta giusta?
30 Luglio 2009
Il re è tornato. Michael Schumacher correrà in F1 per la Ferrari a partire dal Gran Premio di Valencia previsto il 23 agosto prossimo. Il titolare, Felipe Massa, dopo l’incidente occorsogli domenica scorsa dovrà stare fuori per tutta la stagione e se non ci saranno complicazioni potrà rientrare nel 2010.
Per chi non conoscesse Schumacher, parliamo di un sette volte campione del mondo in Formula 1, di cui 2 con la Benetton (1994 e 1995) e ben 5 consecutive con la Ferrari (2000, 2001, 2002, 2003, 2004). E’ il detentore della maggior parte dei record della F1 tra cui quello di titoli, di Gran Premi vinti, di pole position, di giri veloci, di hat trick (ovvero pole position, giro più veloce e vittoria finale nella stessa gara) e di punti conquistati nell’arco della carriera. Dopo l’addio (avvenuto nel 2006) nel 2007 è tornato alla Ferrari con il ruolo di tecnico e consulente del team.
Al di la delle circostanze in cui si verifica, il rientro del “Kaiser” apre scenari e interrogativi interessanti. Dopo l’abbuffata di titoloni e toni entusiastici ci chiediamo se – dal versante sportivo, monetario e anche umano – si tratta di una scelta azzeccata e dettata da un lucido ragionamento oppure di una mera operazione di marketing commerciale.
Da un punto di vista tecnico questo ritorno pare essere una garanzia. Nessuno più di un cannibale come lui potrebbe far tornare in alto una ”rossa” un po’ in declino. Considerando anche la partecipazione degli ultimi anni nella Superbike tedesca sembra non essersi mai fermato. D’altra parte, però, non guida una F1 da più di 2 anni e le monoposto sono notevolmente cambiate, inoltre il rischio figuraccia incombe, tenendo presente che non si sa se potrà tenere testa alle nuove leve come Hamilton, Vettel, Kubica e Rosberg.
Da considerare saranno pure le condizione fisiche di un uomo ormai 40enne, che si dovrà sottoporre ad un approfondito controllo – reso ancora più importante dalla caduta in moto del febbraio scorso – che durerà diversi giorni. Secondo Johannes Peil, l’uomo che, da direttore della clinica sportiva di Bad Nauheim, lo segue da nove anni, Schumi è in ottime condizioni. "Se in questi ultimi mesi non avesse tenuto i ritmi di allenamento di sempre, il ritorno in pista sarebbe impossibile". Per il via libera bisognerà comunque aspettare: "Lo potremo dare quando avremo terminato tutti i controlli e se il loro esito sarà positivo". Un’incognita in più.
Il lato economico è il più chiaro da affrontare. Senza la necessità di consultare tabulati e prospetti si può immaginare come il Kaiser porterà un grande ritorno d’immagine a tutto il Circus della F1. Dalla visuale del pilota, invece, ci sono ragioni politiche ed economiche che lo hanno convinto ad accettare. Attualmente ha un contratto da consulente con la Ferrari (che varrebbe 5 milioni di euro l’anno) in scadenza nel 2010. Essersi sacrificato in prima persona durante l’emergenza lo porterà alle trattative per il rinnovo in una posizione di forza, anche se a quanto pare per ogni Gp disputato percepirà un “indennizzo” pari a 1 milione di euro.
Infine, bisogna guardare più lontano, al prossimo anno. Chi in questi anni ha seguito le gesta del campione tedesco sa di trovarsi di fronte ad un perfezionista affamato di successi. Se sarà capace di riportare agli antichi fasti il Cavallino chi potrà impedirgli di chiedere un volante anche l’anno venturo? Naturalmente l’ipotesi è prematura e aleatoria, ma con l’incertezza sul ritorno di Massa e dando per scontato l’addio di Raikkonen si aprono fantasie che portano all’avvento quasi certo di Fernando Alonso, che potrebbe far quadrare un cerchio divenuto troppo stretto per tutti quanti. Ecco perché, in concomitanza con l’addio della Bmw e della crisi economica, la Fota(Formula One Teams Association) ha chiesto di poter schierare ben tre vetture per ogni scuderia; non sembra una richiesta del tutto casuale.
Insomma, mancano più di 20 giorni all’esordio ufficiale del pilota di Kerpen sulla rossa ma già non si può che parlare di lui. E’ giusto riconoscere, anche per chi nutre delle perplessità sull’intera situazione, il fascino che esercita Schumacher sui tifosi. In tal senso non si possono muovere critiche. Rimane tuttavia una sensazione sgradevole in fondo ai palati più fini. I ritorni, sotto sotto, sanno sempre di stantio. Vedremo se il buon Michael, come i grandi vini, avrà acquisito un sapore speciale con il tempo o se avrà preso d’aceto.