La fiducia in Berlusconi cala? Macché, agli italiani il gossip non interessa

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La fiducia in Berlusconi cala? Macché, agli italiani il gossip non interessa

22 Luglio 2009

Leggendo alcuni giornali o sbirciando sul web sembra che il consenso nei confronti del Cavaliere sia in netto calo, un gradimento sceso ai minimi storici. A dirlo sono gli esperti del gruppo l’Espresso. Peccato che il sondaggio lanciato prima su Repubblica.it e poi ri-lanciato sul cartaceo stamani, sia stato smentito da una nuova rilevazione, pubblicato stavolta da Il Giornale, secondo cui 7 italiani su 10  avrebbero piena fiducia in Silvio Berlusconi.

Alle analisi pubblicate dal quotidiano di Mario Giordano, però, si aggiunge una terza versione: quella di Alessandro Amadori, sondaggista del Coesis Research, che ci spiega come, nonostante le divergenze dei rilevamenti, la fiducia nel premier rimanga tra le più alte in Europa. Tradotto in uno slogan: "Il gossip non paga, per la gente la politica è altro".

Che il pettegolezzo attragga come una calamita la curiosità della gente è innegabile (le vendite in edicola dei settimanali scandalistici o di cronaca rosa ne sono una prova), diverso è evidentemente il giudizio quando di mezzo c’è l’azione del Governo: gli italiani sono critici nei confronti del mondo politico ma sanno riconoscere e distinguere le parole dai fatti concreti, la cronaca spicciola dalle strategie messe in campo per arginare la crisi. "Fatti, non pugnette" direbbe il comico di Zelig Pierpaolo Cevoli. Del resto, il lavoro del Governo sul fronte economico e sociale continua senza battute d’arresto, nonostante le scosse preannunciate a suo tempo da Massimo D’Alema e l’ondata mediatica messa in moto alla vigilia del summit de L’Aquila  (rilanciata appena due giorni fa con la pubblicazione delle registrazioni catturate dalla escort più famosa d’Italia, Patrizia D’Addario), che secondo l’opposizione avrebbero dovuto far capitolare Silvio Berlusconi.

Tornando al sondaggio de Il Giornale (realizzato tra giovedì e venerdì della scorsa settimana), secondo Euromedia research, l’istituto diretto da Alessandra Ghisleri a cui da anni il premier si affida per "frugare" nella mente dei cittadini e sapere cosa pensano di lui e della situazione politica italiana,  Berlusconi e gli elettori continuano ad andare d’amore e d’accordo: oscillerebbe tra il 68 e il 69%, infatti, la fiducia nei confronti del presidente del Consiglio, 12 punti in più rispetto al gradimento che ottiene l’Esecutivo nel suo complesso (56-57%).

I dati, è evidente, stridono con quelli di Ipr Marketing (i sondaggisti del quotidiano di Largo Fochetti) secondo cui il consenso verso l’inquilino di palazzo Chigi sarebbe sprofondato, per la prima volta da quando è a capo del governo, sotto il 50%, con un calo netto di 4 punti rispetto alla rilevazione precedente dell’11 maggio (rimaneva invece fermo al 44% il dato relativo alla squadra di ministri). "Il gossip non ha pagato e le recenti elezioni ne sono una prova tangibile", spiega la Ghisleri, convinta semmai che la campagna mediatica portata avanti negli ultimi mesi abbia prodotto un "allontanamento degli italiani dalla partecipazione politica". Ma l’azione concreta del premier, che "è andato dritto per la sua strada, nonostante tutto ciò su cui si disquisiva sui media, è stata premiata".

"Berlusconi – sottolinea ancora la sondaggista – ha riattivato la partecipazione dei cittadini, ma non solo per i risultati ottenuti durante il G8 dell’Aquila. Non viene dunque ripagato con la fiducia al 69% soltanto per l’impegno messo in campo in ambito internazionale. In generale, a pesare è infatti la sua capacità di riuscire a trovare la soluzione in qualsiasi situazione". In definitiva, "sta governando il Paese e gli italiani ne sono consapevoli. Poi, è ovvio, ciascuno giudicherà il suo operato".

La terza interpretazione viene data da Alessandro Amadori che, in un’analisi dei dati più prudente rispetto alle altre due, non dà ragione né all’uno né all’altro sondaggio. Nella puntata di questa mattina del programma "Omnibus" di La7, il sondaggista del Coesis Research compara i due metodi e ci spiega perché i risultati di Ipr Marketing e di Euromedia sono così diversi: "Nel paragonare due sondaggi bisogna tenere in conto almeno due problemi di metodo: l’ampiezza del campione e le scale di valutazione delle domande". Quante più persone vengono intervistate, infatti, tanto più è larga la "forchetta" (il ventaglio) del rilevamento: "A dire il vero – spiega Amadori – il risultato dato da Ipr è approssimativo e rappresenta una forchetta che in realtà va dal 46 al 52%".

Se poi si utilizzano scale di livelli diversi, l’aggregazione delle voci negative o di quelle positive dà un valore diverso a seconda se si tratta di una scala a 4 o a 5 risposte possibili (moltissimo-molto-così così-poco-per nulla  o molto-abbastanza-poco-per nulla). Euromedia infatti non specifica la scala utilizzata, mentre Ipr usa quella standard di 4 risposte. Proprio per questo i risultati sono così divergenti.

Ma allora che idea si è fatta questa voce fuori dal coro? Prendendo a confronto diversi sondaggi ed escludendo i "punteggi eccentrici" rispetto alla media, Amadori dà una sua propria valutazione: la fiducia nei confronti di Berlusconi si aggira intorno al 50%. Un valore che, per il sondaggista di Coesis Research, è totalmente in linea con le stime statistiche dei gradimenti per i governi già da tempo in carica: in media, spiega ancora Amadori, un esecutivo perde lo 0,5% al mese di sostegno. Proprio quanto, secondo lui, ha perso il governo negli ultimi 14 mesi da quando si è insediato nel governo.

Per il sondaggista, però, la perdita di sostegno non è affatto una brutta notizia, anzi è fisiologica: "Rappresenta la tendenza calante di qualunque governo perché diminuisce spinta entusiastico-propulsiva". Anzi. Se si compara la percentuale di fiducia nel governo Berlusconi con quello di altri leader europei – come per esempio Sarkozy, che si trova al 45%, Zapatero al 35% e Brown al 25% – si può tranquillamente affermare che il governo italiano gode di una fascia di stima tra le più alte in Europa.

La luna di miele tra gli italiani e Berlusconi, insomma, continua (almeno fino al prossimo sondaggio).