La fine della dimensione pubblica della religione è il vero male dell’America

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

La fine della dimensione pubblica della religione è il vero male dell’America

01 Ottobre 2011

"It is impossible to rightly govern the world without God and the Bible"

George Washington

 Nel Luglio del 2010, lo stato di New York ha reso le pratiche per il divorzio ancora più agevoli, cancellando la norma che prevedeva la necessità quantomeno di motivare la richiesta di divorzio. New York era l’ultimo stato americano a possedere tale norma. Inoltre, 32 stati su 50 non prevedono più alcun periodo di attesa (utile per tentare una riconciliazione) prima di ottenere il divorzio. A questo punto, divorziare diventa un atto burocratico come cambiare residenza o pagare una multa.

I messaggi lanciati alla società in tal modo sono sostanzialmente due: A) che la famiglia non é un’istituzione indissolibile; B) che non c’é nulla nella vita (nemmeno il matrimonio!) per cui ci si debba assumere delle responsabilità. C’é un legame tra il disfacimento morale della società Americana (di cui il divorzio facile é un significativo seppur inosservato esempio) ed il debito pubblico di 14 mila miliardi di dollari?

Nel corso del recente dibattito sul debito, il Partito Repubblicano ha ottenuto una vittoria dialettica fondamentale: porre sotto i riflettori la follia di una spesa pubblica fuori controllo. I Democratici, messi in difficoltà, hanno risposto con arroganza e frustrazione: lo stesso Obama ha dimostrato tutta la sua mancanza di leadership, rifiutandosi di elaborare un piano di tagli precisi ed abbandonando più volte il tavolo delle trattative. Tutto ciò mentre la disoccupazione resta alle stelle.

Eppure, nonostante la parziale vittoria (con un Obama a picco nei sondaggi), la destra Americana avrebbe potuto fare di meglio. Cercare di ridurre il debito pubblico e di fermare la crescita mostruosa del ruolo dello stato va bene; ma i sintomi non andrebbero confusi con la malattia. I Repubblicani dovrebbero scavare più a fondo ed avere il coraggio di imputare alla sinistra non solo la crisi economica dell’Occidente, ma anche quella morale che sta a monte.

Gli Stati Uniti, fino agli anni ’60, erano un luogo di opportunità, la terra dei sogni per chiunque fosse disposto a rimboccarsi le maniche e a lavorare sodo. La presenza dello stato nella vita del cittadino era minima, le tasse erano più basse rispetto all’Europa, ed il mercato era caratterizzato da competitività internazionale e competizione interna. A partire pero’ dalla presidenza di Lyndon Johnson, la sinistra ha eroso i cuscinetti sociali tradizionali, per sostituirli progressivamente con un governo assistenzialista di stampo europeo. Quali erano questi cuscinetti? Religione e famiglia.

Già Alexis de Tocqueville aveva descritto come la fede in Dio fosse un elemento determinante per il successo della democrazia americana (“Democracy in America”, 1835). Del resto, che nel secolo precedente la Grande Depressione le comunità religiose siano state fondamentali sia per la formazione di una comune identità americana sia per la costruzione di servizi caritatevoli é stato ampiamente provato (Charles Shanabruch, “The Catholic Church’s Role”, 1975; e Matthew S. Holland, “Bonds of Affection: Civic Charity and the Making of America”, 2007). Ma dal 1963, Dio é stato scacciato dalla scuola pubblica, con la Bibbia ostracizzata dalla classe e i momenti di preghiera comune progressivamente proibiti.

Allo stesso tempo, i campus universitari sono divenuti laboratori di ateismo che sfornano giovani senza valori, corpi estranei alle comunità in cui sono nati. Il ruolo di ausilio sociale che le chiese da sempre svolgevano, una rete di fedeli in connessione non solo spirituale ma anche assistenziale ed economica tra loro, é stato volontariamente cancellato.

Allo stesso modo, l’istituzione della famiglia, attraverso il divorzio facile, la legalizzazione dell’aborto (1973), e la ridefinizione e banalizzazione del concetto di matrimonio é stata indebolita, snaturata ed in alcuni casi (come nelle comunità afroamericane) totalmente devastata. Bambini nati al di fuori del matrimonio, senza una formazione religiosa né una famiglia vera alle spalle, crescono privi di stabilità, di valori e di stimoli, facili prede della rete statale di assistenzialismo che, in realtà, e’ solo una nuova piantagione di schiavi. Così la sinistra prima destabilizza la struttura portante della società, e poi usa i poveri e disagiati figli delle proprie politiche culturali come scusa per ingigantire lo stato e legare a sé in modo clientelare un elettorato dipendente dagli aiuti statali.

54 milioni di bambini americani sono stati soppressi nel grembo materno dal 1973. In conseguenza dell’aborto, in America quasi un terzo di due generazioni (le più giovani) manca all’appello. Il danno per l’economia é stato recentemente stimato attorno ai 38 mila miliardi di dollari (Dennis M. Howard). Altro esempio lampante del legame tra abomini morali e problemi finanziari.

Grande responsabile del declino morale (e, quindi, economico) Americano é in primo luogo l’universo hollywoodiano, che offre immagini distorte della vita in famiglie “alternative”. Il caso di Natalie Portman, che a marzo scorso comparve orgogliosamente di fronte alle telecamere per dire che i suoi figli nasceranno fuori dal matrimonio e non avranno alcun problema, é significativo. Giustamente, Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas ed ex candidato alla nomination presidenziale Repubblicana nel 2008, ha accusato la Portman di dare un’immagine falsa delle mamme single e dell’infanzia dei bambini che nascono al di fuori del matrimonio: le mamme single nei quartieri poveri delle città americane non hanno l’esercito di tate che una star del cinema può permettersi, e i bambini senza famiglia solida alle spalle finiscono con piu’ frequenza di chiunque altro nelle statistiche di crimini adolescenziali e abuso di sostanze stupefacenti.

Huckabee si é augurato che la Portman sposi il suo compagno e dia un esempio migliore a milioni di americani. Il problema é che per una star che si é beccata la risposta che meritava ce ne sono cento altre che fanno danni senza essere smentite (se non, troppo tardi, dai fatti), anche perché i politici conservatori non possono ovviamente star dietro a tutti i film, le interviste e le soap opere che esconono ogni giorno da Hollywood.

Altri responsabili sono individualbili certamente nel mondo accademico ed in quello politico. Professori marxisti e politici statalisti (gli uni per convinzioni ideologiche gli altri per avere più potere) erano ansiosi di rimpiazzare una società religiosa e libera con una composta da individui isolati, senza valori comuni, ed economicamente dipendenti dallo stato.

I Democratici hanno ragione quando affermano che gli Entitlements (sostegni economici che lo stato elargisce ai poveri) sono necessari al sostentamento di milioni di cittadini. Ma sono essi utili a combattere la povertà e portare speranza? La risposta é no, e sono i fatti a dirlo. Quando Lyndon Johnson inauguro’ il welfare assistenzialista nel 1965, il 14% degli Americani viveva sotto la soglia di povertà. Oggi, dopo quasi cinquant’anni ed indicibili somme di denaro spese, la percentuale e’ del 14,3%. La spesa di questo Stato socialista voluto da Johnson come da Obama non provoca dunque solo un danno (il debito pubblico, il prelievo fiscale pesante) ma anche una beffa: é drammaticamente inefficace nella lotta alla povertà.

Insegnare ai giovani che non esiste un concetto universale di famiglia, spingerli alla promisquità sessuale, invitarli a far figli (o ad ucciderli tramite aborto) senza sposarsi, e tassare aziende private (che potrebbero creare posti di lavoro) per dare assegni di povertà a persone sole, disadattate e disoccupate sono azioni di sabotaggio etico ed ingegneria sociale apparentemente distanti e invece parti di uno stesso disegno. Un disegno volto a rendere lo stato necessario mentre il cittadino diventa sempre più irresponsabile e dipendente: un eterno adolescente viziato che mai mette su famiglia e perennemente conta sugli aiuti e i servizi del governo. Un governo che con questa scusa cresce, tassa, ed invade la sfera privata. Grazie a questo schema perverso, oggi i Democratici tengono in ostaggio una fetta enorme di elettorato.

Se i Repubblicani vogliono rompere il circolo vizioso e restaurare i tratti basilari del sogno americano (stato leggero, tasse basse, libertà economica), il primo passo deve essere quello di ammettere la natura morale della crisi dell’Occidente. Solo la fede in Dio può svolgere il ruolo di articolare valori comuni e responsabilità dell’individuo; solo la famiglia naturale può dare ai bambini uno stabile ambiente d’amore dove crescere e diventare cittadini indipendenti.