La Forleo: “Il Pg mi vuole processare? Niente di strano
28 Novembre 2007
di redazione
“Cronaca di una morte annunciata”. Questo il commento della
Forleo, in un intervista a La Stampa,
in seguito alla decisione del Pg della Cassazione di aprire un procedimento
contro di lei.
“I casi sono due: o Ferdinando Imposimato è un mago oppure
la cena allo Shangrilà a cui mi invitò per parlarmi di pressioni per
un’inchiesta disciplinare aveva un senso…”, ha dichiarato la Forleo
durante un colloquio con “La Stampa”, sembrando per nulla
preoccupata, anzi quasi felice.
“Si vede che Imposimato è un mago, non può essere che così…”
continua a ripetere al telefono.
La Forleo sembra quindi per nulla sorpresa. “Per nulla.–Ha sottolineato-
Questa decisione non mi stupisce per niente, anzi- ha continuato -sembra la
cronaca di un provvedimento annunciato, anzi di una morte annunciata”.
Il giudice Forleo
oggi tornerà a Brescia per riempire altre pagine di verbali riguardo sul le
pressioni istituzionali e a dare fiato a un’inchiesta, quella del pm
Salamone, lo stesso che indagò su Di Pietro, che prima o poi potrebbe
riservare sorprese.
Dunque
la morte annunciata, assolutamente metaforica, è ovviamente quella di
Clementina. Ma perché tutta questa euforia? “Perchè in un certo senso, la
decisione del Pg della Cassazione per Clementina è una conferma di quelle pressioni,
di quella manovra di accerchiamento -afferma il quotidiano torinese- di cui,
l’8 settembre scorso, seduto a un tavolo del ristorante romano Shangrilà,
l’aveva messa al corrente il presidente emerito di Cassazione e giudice in
pensione, Ferdinando Imposimato%2C diventato il custode delle sue
inquietudini”.
E dalle pagine del Corriere della Sera Forleo
afferma ancora: “Farò ulteriori dichiarazioni all’autorità di Brescia in
cui approfondirò alcuni argomenti” e spiega che se ne andrà “quando
sarà il momento di farlo e secondo le regole dell’ultradecennalità”.
Ma per quali motivi il Pg Mario Delli Priscoli, avrebbe
promosso l’ordinanza contro Clementina Forleo? Innanzitutto, conterrebbe
abnormità l’ordinanza con la quale il gip di Milano Clementina Forleo chiese
alla Camera di utilizzare le telefonate tra sei parlamentari e alcuni indagati nell’inchiesta
sulle scalate bancarie.
Era il 20 luglio scorso quando Forleo si rivolse alla Camera
per chiedere di poter usare le telefonate tra l’attuale ministro degli esteri
Massimo D’Alema, il senatore Nicola La Torre, l’allora segretario Ds Piero
Fassino, i forzisti Romano Comincioli, Salvatore Cicu e Luigi Grillo e alcuni
indagati. E le abnormità contestate ora dal Pg consisterebbero proprio nei
giudizi espressi dal gip su alcuni di loro; apprezzamenti ritenuti
gratuitamente diffamatori, visto che non erano indagati. In quelle pagine,
parlando del tentativo di scalata alla Banca nazionale del lavoro da parte
dell’allora presidente di Unipol Giovanni Consorte, Forleo aveva tra l’altro
definito “consapevoli complici di un disegno criminoso” l’attuale D’Alema e La
Torre, ipotizzando per loro il possibile concorso nel reato di aggiotaggio. E
li aveva descritti, insieme al leader dei Ds Fassino, come “pronti e
disponibili a fornire i loro apporti istituzionali, in totale spregio dello
Stato di diritto”.
Parole che avevano provocato una durissima reazione,
soprattutto da parte di D’Alema che aveva parlato di “asserzioni assolutamente
stupefacenti e illegittime” e aveva denunciato “l’anomalia” dell’ordinanza. A
Forleo Delli Priscoli contesta anche altre due vicende: una riguarda le offese
che il magistrato avrebbe rivolto al tenente dei carabinieri di Brindisi
Pasquale Ferrari – secondo quanto questi ha denunciato in un esposto – per
presunti ritardi nell’inchiesta relativa alle telefonate mute che i genitori
del magistrato ricevettero prima di morire in un incidente stradale. L’altra,
invece, riguarda un episodio del 2005 quando il gip intervenne a Milano mentre
due poliziotti arrestarono un immigrato a suo dire con modi violenti. Per le
frasi pronunciate allora nei loro confronti, i due poliziotti hanno querelato
il magistrato.