La Fornero fa tornare i sindacati in piazza
03 Aprile 2016
di redazione
La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso parlando della necessità di cambiare la norma sulle pensioni, a margine della manifestazione sulle pensioni promossa dalle tre sigle sindacali, ha detto: "Deve cambiare il rapporto coi singoli lavori – ha aggiunto Camusso – non si può usare una media indefinita per cui sarebbe lo stesso lavorare su un’impalcatura o in un ufficio. Ci vuole una relazione con la fatica del lavoro come ci vuole una relazione con l’inizio dell’attività lavorativa".
"Chi va a lavorare a 15 anni non può immaginare che lavora un numero di anni infinito, così come bisogna costruire un sistema solidale: chi ha avuto anche troppo da questo sistema, deve essere disponibile a dedicarlo a una solidarietà interna che punti a fare della pensione ciò che è sempre stato ossia la condizione di una vecchiaia delle persone dopo una vita di lavoro". E ha spiegato ancora: "Uno dei problemi del sistema previdenziale e dei numeri che vengono ogni volta ripubblicati, è che noi non abbiamo una separazione seria tra le politiche di assistenza e di previdenza".
La Camusso ha inoltre ribadito la necessità di "riscrivere lo statuto dei lavoratori attraverso un’iniziativa popolare". E spiega: "Abbiamo fatto una campagna di assemblea alla quale hanno partecipato anche gli iscritti alle altre organizzazioni. La nostra proposta la offriamo a tutte le forme di organizzazione del lavoro e a tutto il dibattito del Paese. Questo è il luogo in cui tutti possono partecipare".
Il leader della Uil, Barbagallo, si è soffermato sui talenti in fuga: "L’Italia sta diventando un Paese in estinzione perché fuggono i giovani e gli anziani. Gli anziani che con pensioni da fame non possono più resistere e i giovani che non trovano lavoro. Quando va via un ricercatore che è costato alla collettività e alle famiglie 800mila euro se lo regaliamo agli Stati europei piangiamo con un occhio perché è sempre Europa, ma se lo regaliamo agli Stati Uniti, al Giappone, alla Cina, all’India piangeremo lacrime amare perché saranno i nostri competitori del futuro. E allora bisogna cambiare la Fornero". E nel concludere: "Un anno fa il ministro Poletti aveva detto che la Fornero aveva creato disagio sociale e immediatamente gli avevamo chiesto di aprire un tavolo di discussione, ma stiamo ancora aspettando. Oggi da tutte le piazze gridiamo che è ora di smettere, non possiamo aspettare più. Migliaia di lavoratori sono esodati, in attesa di avere una pensione decente".
La critica formulata da Furlan, segretaria generale della Cisl, arriva in questi termini: "Non ci servono buone intenzioni ma una proposta del governo che finora non è stato in grado di formulare. Siamo già abbondantemente in ritardo il governo deve convocare il tavolo domani, perché la situazione è diventata insopportabile". Furlan ha infatti chiesto chiesto all’Esecutivo e al Parlamento di "rimuovere immediatamente" la Legge Fornero, perché "è sbagliata". In Italia, ha aggiunto, si va in pensione fino a 70 anni più tardi di tutti i Paesi europei e questo – ha aggiunto – non possiamo tollerarlo".
Cgil, Cisl e Uil hanno formulato una proposta di riforma complessiva e l’hanno discussa nei posti di lavoro: ora "manca all’appello la proposta del governo; le risorse vanno reperite dalla lotta all’evasione, agli sperperi, alla corruzione. I soldi possono essere trovati senza penalizzare ancora i lavoratori". Poletti sulla flessibilità: "Mi auguro che ci siano le condizioni per cui, nella legge di stabilità per il 2017, questo tema possa trovare la sua risposta". Intanto il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, è andato nel paese natale dell’ex ministra, San Carlo Canavese, in provincia di Torino, per dire ancora una volta no a una legge che definisce "infame".