La giornata mondiale per la lotta all’Aids approda in Parlamento

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La giornata mondiale per la lotta all’Aids approda in Parlamento

01 Dicembre 2009

Quest’anno in Italia la Giornata mondiale arriva a Montecitorio. Per la prima volta, da quando fu istituita nel 1987 per iniziativa delle Nazioni Unite, la ricorrenza si celebra  in una sede parlamentare: l’iniziativa nasce da una proposta di Rosaria Iardino, presidente del Network Persone Sieropositive, e del senatore Santo Versace, ed è stata subito accolta dal presidente della Camera Gianfranco Fini che ha concesso il patrocinio e l’ospitalità delle sedi della Camera per lo svolgimento della manifestazione.

In occasione della giornata, a tutti i deputati e senatori italiani è stato chiesto di indossare la Red Gibbon (il classico fiocchetto rosso simbolo mondiale della lotta all’Aids) e di sottoscrivere un documento di impegno alla lotta all’Aids redatto da Nps, i cui primi firmatari sono stati gli onorevoli Santo Versace, Livia Turco, Antonio Tomassini, Ignazio Marino, Fiorenza Bassoli e Gianni Mancuso. Il documento dei parlamentari si pone 5 obiettivi per il prossimo futuro: assicurare i finanziamenti necessari a continuare gli studi in atto e a promuovere anche nel nostro Paese nuovi ambiti di ricerca sull’Aids; contrastare il fenomeno della sieropositività inconsapevole, sviluppando interventi mirati per l’accesso al test; ricominciare ad investire in prevenzione, sia attraverso campagne informative sia con campagne di formazione rivolte ai giovani; riaffermare il diritto alla cura rimuovendo gli ostacoli che oggi ne impediscono il pieno esercizio in tutte le regioni garantendo pari possibilità di accesso alle cure; impegno forte e costante perché lo stigma che ancora circonda le persone sieropositive sia finalmente spazzato via.

“Ritrovarci alla Camera è un forte segnale che esprime la volontà di unire le sinergie per fermare il contagio e aiutare, al contempo, le 150 mila persone che oggi, nel nostro Paese, convivono con l’Hiv/Aids”, ha affermato Iardino, sottolineando come “sia importante aiutare queste persone non solo offrendo loro le terapie in grado di contrastare l’evoluzione del virus, ma anche combattendo tutti i pregiudizi, a partire dai luoghi di lavoro”. Oggi l’Aids, ha rilevato Santo Versace, “ha bisogno di più fondi che vadano alla ricerca, perché se da un lato fa meno paura, e questo è un risultato molto importante, è altrettanto importante non abbassare mai la guardia poiché di Aids ci si continua ad ammalare”.

 In base all’ultimo rapporto Unaids, il programma delle Nazioni Unite sull’Aids, le persone contagiate dall’Hiv nel mondo sono 33,4 milioni e nel 2008 sono morte circa 2 milioni di persone. Il 67% dei sieropositivi e il 72% delle vittime del 2008 si trovavano nell’Africa Subsahariana. La diffusione del virus è aumentata anche nell’Asia Centrale e in Europa dell’Est, con il 66% dei casi in più dal 2001. In Asia si stima ci siano 4,7 milioni di persone affette da Hiv. In Europa i problemi maggiori deriverebbero da scarsa informazione e ritardo nelle diagnosi che causano il diffondersi del virus. Infine, partiranno a gennaio i corsi di educazione sessuale e di prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili organizzati e tenuti gratuitamente nelle scuole che ne fanno richiesta dall’Aied, l’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.

Inoltre, l’Unicef Italia, in occasione della Giornata mondiale dell’Aids, chiede al governo di mantenere gli impegni assunti a livello internazionale per il contributo al Fondo Globale. “L’Italia – ha dichiarato il presidente Vincenzo Spadafora – è un Paese che non può permettersi discontinuità nei pagamenti. Occorre un’assunzione di responsabilità se si vogliono salvare milioni di vite di bambini”.