“La legge sul testamento biologico assolve ad un nostro impegno”

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“La legge sul testamento biologico assolve ad un nostro impegno”

18 Marzo 2009

 

Caro Senatore,

tra qualche giorno arriva in aula la legge sul fine vita: materia sensibile quanto nessun’altra, sulla quale il nostro Parlamento dovrebbe astenersi dal legiferare, se non fosse stato apertamente sfidato da sentenze che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di usurparne le funzioni.

E’ una legge di origine parlamentare. Il governo, per questo, non è tenuto a intervenire. Ma alcune circostanze mi impongono di scriverTi questa lettera.

Come uomo, ancor prima che come Presidente del Consiglio dei Ministri, non posso far finta di dimenticare che quest’appuntamento parlamentare fa seguito alla tragica sera nella quale morì Eluana Englaro. Quella sera il Senato della Repubblica era riunito per approvare una legge del governo che avrebbe salvato la vita di Eluana, dopo che l’esecutivo all’unanimità aveva varato un decreto che avrebbe sortito lo stesso effetto. Fu in quel momento che venne assunto l’impegno a coprire nel più breve tempo possibile il vuoto normativo all’origine di quella tragedia. La legge che Ti appresti a votare riprende il senso di quel decreto e assolve a un impegno che sono sicuro anche Tu non intendi disattendere.

Il testo del ddl al Vostro esame, d’altro canto, riprende e traduce in norme alcuni dei valori fondamentali del popolarismo europeo. Coniuga il diritto alla vita con la libertà di cura e dice no, al contempo, all’eutanasia di Stato e all’accanimento terapeutico. A pochi giorni dal primo congresso nazionale del PdL è davvero importante riuscire a dare sostanza a quei principi che dovranno unirci per decenni.

So bene che su questa questione così complessa esistono, nel nostro partito e nei nostri gruppi parlamentari, voci dissenzienti che, tra l’altro, vanno in direzioni tra di loro opposte. Non è mia intenzione chiedere a nessuno di contravvenire alla libertà di coscienza che, su questi temi, resta per tutti noi principio non negoziabile.

Il senso di questa lettera, piuttosto, è quello di segnalarTi l’importanza e il significato politico dell’appuntamento che Ti appresti a vivere da protagonista, chiedendoti di contemperare l’etica della convinzione con quella della responsabilità, così come noi liberali, cristiani, socialisti umanitari, credenti e non credenti, appartenenti alla grande famiglia dei moderati siamo abituati a fare in ogni atto e momento della nostra vita.

Sicuro di poter contare, come sempre, sulla Tua lealtà ti invio i più cordiali saluti e un forte abbraccio.

Silvio Berlusconi