“La lettera alla Ue spegne il dissenso interno al Pdl”

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“La lettera alla Ue spegne il dissenso interno al Pdl”

“La lettera alla Ue spegne il dissenso interno al Pdl”

30 Ottobre 2011

"Il via libera giunto da Bruxelles alle proposte del governo rappresenta una svolta che annulla anche quelle contrapposizioni interne sull’economia che pure c’erano state". Gaetano Quagliariello è convinto che il documento di impegni presentato alle Ue dal premier abbia rilanciato l’azione dell’esecutivo. E lancia un messaggio rassicurante in vista dell’ufficio di presidenza del Pdl di mercoledì e della prova parlamentare che attende la maggioranza sulla legge di stabilità la prossima settimana."La linea è tracciata", sottolinea il vicepresidente dei senatori Pdl che attacca l’opposizione: "Non c’è un punto di quel documento su cui la pensano allo stesso modo".

Anche la coppia Berlusconi-Tremonti non sembra muoversi all’unisono…

Dopo la sconfitta alle amministrative ci sono state tensioni soprattutto tra il ministro dell’Economia e una parte dei deputati e senatori Pdl. Nonostante questo, siamo riusciti a rispondere a impegni gravosi come la manovra di quest’estate, che garantisce il raggiungimento del pareggio di bilancio, obiettivo non centrato dal 1876, e ora la lettera di impegni di Bruxelles.

E una maggioranza divisa, spesso sconfitta in Parlamento, riuscirà a mantenere quegli impegni?

Quegli impegni vanno onorati. E chi ieri ci accusava di non voler ascoltare l’Europa oggi invece si divide e si dimostra di non essere una credibile alternativa di governo.

Ma non crede ci sche ia anche il problema di credibilità del premier, di Berlusconi, visto che il principale referente dei vertici europei è diventato il capo dello Stato?

C’è un giudizio positivo sull’operato del governo e poi c’è una citazione del capo dello Stato molto condivisibile. Quel documento non impegna solo un governo ma tutto un paese, anche perchè si parla di impegni che arrivano fino al 2026 e quindi è del tutto logico che si faccia riferimento a Napolitano.

E il dissenso ormai esplicito, al di là di lettere più o meno anonime?

Quella lettera, che certamente esiste, ma che nessuno ammette di aver scritto e che nessuno ha firmato, è la conferma che siamo in presenza di una svolta. L’assenza di firme non è per mancanza di coraggio da parte dei presunti dissidenti, bensì perchè chi era critico ha preso atto che la scossa tanto invocata ora è arrivata.

Dunque il patto Berlusconi-Bossi per andare al voto nella tarda primavera è un’invenzione?

Quel patto non esiste. Ma è evidente che il contenuto del documento, presentato al vertice di Bruxelles, può anche trasformarsi in un programma con il quale andare al voto. Questo però non è l’obiettivo nè del Pdl nè della Lega. Anche perchè in questo parlamento nessuno può essere certo di avere le elezioni soltanto per il fatto di chiederle.

Ma quanto può pesare il rischio referendum? Con le elezioni anticipate l’abolizione del procellum verrebbe scongiurata…

Tra le priorità c’è anche la riforma istituzionale, che non a caso è uno dei punti del documento alla Ue. Puntiamo ad approvarla in parlamento in prima lettura entro maggio, parallelamente alla riforma della legge elettorale. In questo modo il referendum verrebbe superato.