La lettera di Napolitano al Csm per chiudere lo scontro in Procura a Milano
28 Giugno 2014
di redazione
La lettera del presidente Napolitano al vicepresidente del Csm, Vietti, dovrebbe chiudere almeno per il momento lo scontro apertosi all’interno della Procura di Milano. Scontro che per Napolitano ha rischiato di "indebolire la credibilità ed efficacia dell’azione giudiziaria". Napolitano ha deciso di rendere pubblica la lettera, pubblicata online, dopo che il Plenum aveva archiviato l’esposto del pm di Milano Alfredo Robledo, che ha accusato il procuratore capo Bruti Liberati di averlo tagliato fuori da alcune inchieste come il caso Ruby. "Ciò che deve caratterizzare gli Uffici di procura è l’impersonalità e l’unitarietà della loro azione," ha scritto nella lettera il presidente Napolitano, "sicchè i criteri organizzativi di ogni singolo ufficio requirente non possono essere intesi come rigide regole immodificabili, in quanto deve sempre consentirsi una equilibrata elasticità nella loro applicazione, volta sempre al miglior esercizio dell’azione penale da parte dell’Ufficio nel suo complesso". E ancora "le garanzie di indipendenza dei Pm "riguardano l’ufficio nel suo complesso e non il singolo magistrato". "La riorganizzazione degli uffici del Pm ha costituito uno dei più significativi obiettivi della riforma dell’ordinamento giudiziario", ha spiegato Napolitano.