La libertà di pensiero del Cardinale che si ispirava a Pinocchio
11 Novembre 2007
Dice Benedetto XVI che quando l’uomo dimentica Dio cade in preda degli déi. Il Cardinale Biffi è dello stesso parere: spesso chi non crede in Dio finisce per credere a tutto. E’ per questo che nel frontespizio delle sue Memorie ha posto la frase di Sant’Ambrogio: Ubi fides ibi libertas. E a scorrere le 638 succulente pagine di queste “Memorie e digressioni di un italiano cardinale”, in libreria in questi giorni per le Edizioni Cantagalli di Siena, ci si imbatte in una grande libertà di pensiero, che il cardinale Biffi traduce, come è sua preziosa attitudine alla quale ci ha da molto tempo abituato, in espressioni sottilmente ironiche e talvolta sarcastiche. Un’ironia che esprime un distacco critico dai luoghi comuni e una libertà di pensiero di chi assume un punto di vista dall’alto e dal basso: dall’alto della fede della Chiesa e dal basso degli umili e dei semplici. Giacomo Biffi ama parlare con il buon senso del Vangelo e della gente semplice, rifiuta gli intellettualismi ideologici e quanto egli chiama la “pars loquacior” del mondo cattolico, ossia gli intellettuali alla moda che rincorrono il mondo, che amano i sociologismi, che nelle distinzioni accademiche annacquano la densità della proposta cristiana, quelli del “s%C3