La Merkel da Bush cerca strategie comuni

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La Merkel da Bush cerca strategie comuni

La Merkel da Bush cerca strategie comuni

12 Novembre 2007

Dopo aver sentito la voce della Francia, è arrivato il turno
di quella tedesca. Riparando al ritardo verso la Germania, sabato 10 novembre e
domenica 11 ha ospitato il cancelliere Merkel nel suo ranch di Crawford.
Verrebbe quasi da chiedersi perchè i due, Nicolas ed Angie, non si sono recati
insieme in America. Se la ragione è legata ad una mera questione di immagine,
per non rubarsi la scena a vicenda e condividere una stretta di mano di troppo,
oppure se la scelta di incontrare il presidente Bush separatamente cela in
realtà un messaggio diplomatico dai toni freddi. Certo è che tra Angela e
Nicolas qualcosa è cambiato. Lo dimostra la stampa tedesca, dal die Welt al più conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung, che presenta
il viaggio in America del cancelliere come se lady Merkel fosse Adenauer e per
la  prima volta volasse oltre oceano con
la Lufthansa. Eppura la Merkel ci ha abituati a viaggi molto più impegnativi e
rischiosi, come quello della scorsa settimana, in gran segreto nelle basi
militari in Afghanistan a incontrare i soldati, protetta dal giubbotto anti
proiettili,come aveva fatto Bush.

La stampa tedesca  tira
quindi un sospiro di sollievo, come a voler dire, dopo la Francia anche la Germania
ha il suo posto al sole e se Sarkozy riceve gli elogi di Bush (ma in Germania solo
dalla 5 pagina in poi), per decidere ha bisogno della Merkel! Da Crawford, se
prestiamo orecchio all’opinione pubblica tedesca, uscirà la decisione sul
Kosovo, sulla questione nucleare iraniana, e sulle misure da assumere in
materia ambientale. Su questo ultimo punto, dopo l’impegno assunto dalla
Merkel, i Verdi aspettano risoluzioni concrete che potrebbero aprire scenari
politici inaspettati. Dopo l’apertura del Cancelliere in tema di protezione
dell’ambiente a Berlino si parla, ma ancora a bassa voce, di una futura
coalizione di governo CDU-Verdi. Difficile oggi dire se sia mera speculazione
politica per far salire le azioni dei conservatori ai danni di una
socialdemocrazia sempre più in affanno o se invece vi è un intento reale di
creare un dialogo duraturo. Aldilà delle ipotesi, ciò che appare evidente è il
tentativo della Merkel di rendere l’atteggiamento di Bush meno scettico nei
confronti del clima.

Ma non è il clima a preoccupare la Germania. La questione
iraniana, che potrebbe aprire nuovi scenari di guerra è al primo punto della
agenda setting. La cosiddetta Königin des
Hinterzimmers
, così l’ha definita il Der
Spiegel
, ha lavorato giorni alla sua tela diplomatica, dalla trama così
fine che è difficile non restarci in mezzo. La SPD e i suoi alleati della CDU attendono
l’esito della sua visita in America: vogliono un No deciso quanto netto verso
ogni «nuova avventura militare». Dopo le promesse della Casa Bianca di una
terza guerra mondiale, tanto la SPD quanto la CDU le hanno apertamente chiesto di
rifiutare qualsiasi impegno militare in Iran. Il capogruppo della SPD in
Europarlamento, Martin Schulz non ha voluto lasciare dubbi a riguardo: «La
Merkel deve dire a Bush: la guerra insieme a voi non la facciamo!». Ma il
cancelliere non si è lasciato intimorire dai toni forti, mettendo a frutto la
sua silenziosa diplomazia. «Washington – assicura Angela Merkel – intende risolvere
la questione del programma nucleare iraniano per vie diplomatiche – ed insiste
-, Bush vuole gestire la cosa con la sola arma della diplomazia». In un clima
da grande coalizione queste affermazioni allontanano futuri contrasti con i
suoi partner di governo al punto che è bene chiedersi se questo è uno
strategico wishful thinking salvagrane,
oppure se il cancelliere ha realmente interpretato il volere del presidente
Bush.

Per salvare le apparenza intanto sia Bush che Merkel hanno
promesso, rispettando l’etichetta diplomatica, un maggior coinvolgimento delle
Nazioni Unite per rafforzare le sanzioni in caso di riarmo. Sul tavolo di
Crawford vi è anche la questione israleo-palestinese e la proposta avanzata dal
cancelliere di rafforzare la cooperazione USA-Germania alcune settimane prima
della conferenza di pace di Annapolis. A Bush invece preme conoscere le
intenzioni della Germania riguardo al Kosovo prima del 10 dicembre, quando la
cosiddetta Troika delle Nazioni Unite proporrà alla Russia una soluzione che
perfino la Serbia potrebbe alla fine accettare.