La NASA contesta “2012” e la fine del mondo prossima ventura
15 Novembre 2009
Il 21 dicembre 2012 potrebbe esserci la fine del mondo. O almeno un cataclisma di dimensioni planetarie. Oppure un blackout generalizzato. O magari l’invasione delle cavallette. Su questa ipotetica quanto variegata dead line dell’umanità è uscito venerdì (ultimo solo in ordine di tempo) il film “2012” di Roland Emmerich, un esperto sull’argomento.
Questa la trama. Nel 2009, in un centro di ricerca, viene rilevata un’improvvisa variazione dell’emissione dei neutrini solari e il conseguente surriscaldamento del nucleo terrestre. La scoperta viene studiata da uno scienziato che stima un pericolo reale solo nel lungo periodo. Dopo 3 anni, invece, il mantello terrestre comincia a fondere e sulla costa appaiono le prime crepe. Jackson Curtis, scrittore di romanzi di fantascienza, se ne accorge mentre si trova in campeggio, dove il lago si è prosciugato e un conduttore radiofonico un po’ folle diffonde in diretta aggiornamenti sulla fine del mondo…
Raccontata in questo modo potrebbe apparire solo la trama dell’ennesimo kolossal hollywoodiano, invece è frutto di un lungo tam tam mediatico. Da qualche anno si rincorrono voci, suffragate a volte da corposi papielli pseudo-scientifici, secondo cui ci restano solo 3 anni da vivere.
Tutto parte dal calendario Maya. Perlomeno da uno dei calendari, visto che gli antichi abitanti del Centroamerica ne utilizzavano ben 3 diversi. Un ulteriore calendario, il cosidetto "Lungo computo", calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la loro mitologia (11 agosto 3114 a.C. secondo il nostro calendario). Questo almanacco, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b’ak’tun) della durata di 144.000 giorni, suddivisi a loro volta, su base vintigesimale, in 4 ulteriori sottocicli. Il 20 dicembre 2012 terminerà quindi il 13esimo b’ak’tun (12.19.19.17.19 nella notazione originale del calendario) a cui farà seguito, il giorno successivo, il 14esimo b’ak’tun (13.0.0.0.0). In pratica la fine di un ciclo.
Segnali di questa fine imminente, come i mutamenti climatici, sarebbero davanti ai nostri occhi già da qualche anno. All’approssimarsi della data infatti si starebbe accentuando il fenomeno del mutamento del campo magnetico terrestre. Un rovesciamento improvviso provocherebbe forti terremoti lungo le faglie della crosta terrestre, e gigantesche ondate di marea, generate da movimenti dei fondali oceanici e spiegherebbe anche come mai in passato furono ritrovati resti di animali in zone in cui non avrebbero dovuto essere presenti.
A proposito dei cambiamenti climatici va aggiunto che la terra ruota intorno ad un asse inclinato di circa 23 gradi e mezzo rispetto al piano di rivoluzione attorno al sole. A causa dell’inclinazione sul piano dell’eclittica abbiamo le stagioni, la differente durata del giorno e della notte, i sei mesi di luce e di buio e così via. Quindi il cosiddetto global warming, le piogge fuori controllo sarebbero dovuti a una variazione di questa inclinazione, che con l’avvicinarsi del 2012 peggiorerebbe, intersecandosi con il mutamento del campo magnetico.
Nella tv di casa nostra, esperti di misteri come Roberto Giacobbo, il conduttore di Voyager, ne hanno fatto uno dei prediletti argomenti di discussione. Nel suo ultimo libro, Giacobbo ha scritto che "il moto di rotazione della Terra sta rallentando, il suo campo magnetico si sta indebolendo, lo strato di ozono si sta assottigliando, i fenomeni sismici si stanno incrementando, moltissimi sono gli squilibri climatici, le tempeste solari potrebbero raggiungere un picco massimo nel 2012, tutto il sistema solare si sta surriscaldando". Peccato che lo stesso conduttore, dopo aver dedicato intere puntate al fenomeno e aver venduto svariati libri catastrofisti abbia riveduto le sue posizioni, ammorbidendole e ammettendo che probabilmente nel 2012 non verremo tutti risucchiati nel vertice di distruzione, scrivendo in un articolo: "Uno scherzo? Beh, da prendere con le pinze visto che con grande anticipo i Maya avevano previsto molti eventi che poi si sono incredibilmente avverati, come l’eclissi solare del 1969, con un errore di soli trenta secondi! Essi avevano grandi conoscenze astronomiche e il 21 dicembre 2012 ci sarà un allineamento del Sole al centro della Via Lattea…".
Ma qualcuno ha detto basta a questa ridda di ipotesi sull’apocalisse prossima ventura. In risposta alle mille voci che continuano a circolare in occasione dell’uscita di "2012", la Nasa ha voluto dare una smentita ufficiale e scientifica. Gli esperti dell’ente spaziale statunitense hanno infatti pubblicato on line un’intera pagina in cui, attraverso un questionario di domande e risposte molte secche, affrontano il tema della possibile fine del mondo predetta nel calendario Maya per il 2012. “Niente di male accadrà alla Terra nel 2012. Il nostro pianeta si è sviluppato senza grossi problemi per più di 4 miliardi di anni, e gli scienziati di tutto il mondo credibile non sono a conoscenza di alcun pericolo associato al 2012” scrivono da Cape Canaveral. Gli esperti hanno anche aggiunto che questa catastrofe era stata inizialmente prevista per il maggio 2003, ma siccome non è successo niente, la data del giorno del giudizio è stata spostata a dicembre 2012…
Insomma, il filmone di Emmerich può e deve essere preso come un enorme giocattolo costato milioni di dollari e che permette di viaggiare con la fantasia. Una sorta di festa per gli occhi, pieno di effetti speciali, immagini colorate e caotiche. Ben più attenzione si deve fare invece al retroterra ideologico su cui è basata la pellicola. Se la scienza ufficiale si muove per smentirle, vuol dire che le teorie catastrofiste di questo o quell’altro tipo sono "voci" che rischiano di alimentare sul 2012. Non ce ne vorranno gli autori delle stesse, ma non sarà la fine del mondo se non gli crediamo.