La Nato: “Bin Laden è in Pakistan”. Ma perché dirlo proprio adesso?

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La Nato: “Bin Laden è in Pakistan”. Ma perché dirlo proprio adesso?

18 Ottobre 2010

Come ha commentato l’inviato speciale di Obama per l’Afghanistan, Holbrooke, non è una novità la notizia che Osama Bin Laden e il suo braccio destro al-Zawahiri si trovino da qualche parte sul confine nord-occidentale fra Pakistan e Afghanistan. Praticamente lo abbiamo sentito ogni volta che in questi anni venivano diffusi i video in cui la coppia che scotta di Al Qaeda diramava i suoi proclami al jihad contro Crociati e Sionisti. 

La novità di ieri è un’altra: stavolta viene indicato come diretto responsabile il Pakistan, una chiamata in correità che ieri ha spinto il ministro dell’interno di Islamabad a correre in tv per negare ogni addebito, chiedendo alla Nato di condividere tutte le informazioni in suo possesso che potrebbero facilitare la cattura dei boss del terrore. In questi anni Islamabad ha sempre rifiutato con sdegno di offrire garanzie ad Al Qaeda, nonostante le numerose accuse di una implicazione dei suoi potenti servizi segreti, l’ISI, nell’affaire. Quello che dobbiamo chiederci non è tanto se Bin Laden sia in Pakistan ma perché la fonte della Nato abbia deciso di parlare proprio adesso.

Che il clima verso Islamabad stia cambiando lo dimostra il tipo di notizia battuta ieri dalle agenzie: Bin Laden "non si trova in una grotta" bensì in una casa confortevole (Osama bin Laden living in comfort in Pakistan, says Nato official – il titolo del Guardian), come a dire trattato con i guanti bianchi. E’ chiaro che a nessuno verrebbe in mente di pensare che,  dieci anni dopo l’11 Settembre, Bin Laden sia ancora rifugiato sotto terra, e quindi quel riferimento al "comfort" è un segnale al governo Gilani, nel momento in cui il Presidente Obama sembra sempre più scontento dell’alleato.     

Con la scusa di Bin Laden, la Nato ha lanciato un messaggio ben preciso a Islamabad, nel momento in cui si discute del processo di conciliazione con i Talebani: le autorità pakistane devono fare tutto il possibile per contrastare con le proprie truppe l’insorgenza talebana e usare l’intelligenca per contenerla. Così come non serve alzare la voce se i Droni Usa sconfinano in Waziristan. Secondo la CNN, dire che Bin Laden si trova in una città e non in un luogo isolato potrebbe essere un implicito riferimento americano all’uso dei Droni – sempre più massiccio e sempre più necessario – e in particolare al fatto che quando colpiscono obiettivi che non sono edifici isolati ma si trovano in centri urbani abitati è più probabile che ci scappi il morto fra i civili. Quei morti che le autorità pakistane non possono tollerare.