La nube nera dell’Islanda non risparmia nessuno: politici sportivi e jet set
19 Aprile 2010
Weekend nero, come la gigantesca nuvola che staziona sopra i cieli di tutta Europa. Tutta colpa di Eyjafjallajokull, il vulcano dal nome impronunciabile. Dal mondo della politica a quello della musica, dallo sport al mondo dello spettacolo, la nube di cenere ha lasciato appiedati proprio tutti.
A pagare lo scotto dei blocchi aerei sono stati premier e uomini politici che hanno dovuto depennare dalle loro agende importanti appuntamenti o affrontare lunghi viaggi della speranza. Nicolas Sarkozy, Barack Obama e Silvio Berlusconi hanno cancellato la loro partecipazione ai funerali del presidente polacco Lech Kazcynski e sua consorte a Cracovia. Assieme a loro 27 Paesi, tra cui Spagna, Turchia, Regno Unito, Grecia, Norvegia e Canada, hanno annullato la partecipazione delle loro delegazioni. Bloccata a Balmoral, Camilla Parker Bowles, che di recente si è rotta una gamba, e non è riuscita a recarsi a Londra per firmare in ambasciata il registro delle condoglianze.
E se nemmeno il Santo Padre è riuscito a sfuggire alle difficoltà di volo per la sua trasferta di ieri a Malta, una vera odissea è stata quella che ha dovuto affrontare la cancelliera delle cancelliere. Giunta a Berlino, Angela Merkel ha concluso un viaggio di oltre 60 ore, dagli Usa e per mezza Europa. A causa della minacciosa nube la cancelliera è volata prima a Lisbona e poi a Roma, da dove ha proseguito in pullman verso Bolzano per poi rientrare nella sua capitale. Viaggio sulle quattro ruote è toccato anche al nostro ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, diretto alla fiera di Hannover.
Nel tourbillon dei blocchi dei voli provocati dalle ceneri del vulcano islandese è incappato il Siena calcio che avrebbe dovuto raggiungere in aereo Catania per una partita di campionato e che invece è stato costretto a trasferirsi in pullman fino all’aeroporto romano di Fiumicino per raggiungere poi il capoluogo etneo. La Fiorentina, che doveva raggiungere Bergamo in aereo, ha deciso di arrivare in treno a Milano e da lì in pullman a Bergamo. Caos e niente viaggio anche per gli azzurri della ginnastica artistica, bloccati a Linate gli azzurri della ginnastica artistica, attesi a Birmingham per gli Europei. Con lo stesso problema è alle prese la squadra di football americano di Parma (i Panthers), che si è vista costretta a chiedere il rinvio dell’incontro di Efaf Cup in programma nel pomeriggio a Barcellona. A mali estremi, estremi rimedi, dunque. Anche nel caso del Barça: in vista dell’andata della semifinale di Champions League di martedì contro l’Inter, i blaugrana di Lionel Messi raggiungeranno infatti Milano in pullman. Altra vittima, rimanendo in tema sportivo: il GP del Giappone della Motogp, annullato dalla Dorna.
Con i jet è rimasto a terra anche il jet set. E subito il New York Post si esercitato due giorni fa a censire i ricchi rimasti bloccati. Celebrità, cineasti, musicisti, sportivi, ricchi e famosi hanno dovuto rinunciare ai viaggi o si sono dovuti arrangiare per raggiungere le loro destinazioni. Deve essersi arrabbiato parecchio Liam Gallagher, il frontman degli Oasis, rimasto bloccato in Florida dove era in vacanza con la famiglia, per non essere riuscito a tornare in Gran Bretagna in tempo per il derby tra Manchester United e Manchester City. Amy Gillan, giovanissima attrice scozzese del serial della Bbc Doctor Who, si è ritrovata fuori programma ferma a Los Angeles e così il regista del documentario francese Oceans e i suoi produttori, "prigionieri" a Hollywood dopo la prima americana. Dopo John Cleese l’ex Monty Python che ieri ha girato mezza Europa in taxi, la cantante Whitney Houston, in tourneè in Europa, ha dovuto rinunciare a volare in prima classe e si è ridotta a imbarcarsi su un traghetto per rispettare gli impegni di una performance a Dublino. Defezioni come se piovesse per il Roadburn Festival in Olanda, la tre giorni del raduno di musica stoner-doom.
Cenere anche sul mondo della moda e dello spettacolo nostrano: Giorgio Armani ha dovuto infatti rinviare l’inaugurazione del suo sfavillante e lussuosissimo hotel a Dubai. Stavolta la "nuvola del ragioniere" che perseguitava il mitico Ugo Fantozzi, ha di fatto bloccato anche Paolo Villaggio, che non ha potuto raggiungere Albenga per ritirare la "Fionda di Legno".
Intanto, però, i rappresentanti delle linee aeree e degli aeroporti europei alzano la voce e chiedono un riesame delle attuali restrizioni in fatto di voli. Data la situazione paralizzante – letteralmente – e "insostenibile", a detta di Siim Kallas, commissario dei trasporti per l’Ue, proprio oggi i ministri dei trasporti del Vecchio Continente hanno deciso di incontrarsi a Bruxelles per decidere quando far ripartire i voli. Sì ma, la domanda sorge spontanea, come ci arriveranno?