La politica si impara e si discute  alla “scuola” di Magna Carta

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La politica si impara e si discute alla “scuola” di Magna Carta

31 Agosto 2007

Se prima delle vacanze estive a tener banco nell’agenda politica nazionale era soprattutto l’incerta sorte dell’Unione, tra la travagliata gestazione del Partito democratico, la lotta all’ultimo sangue per la conquista della leadership del nascituro e il nervosismo della sinistra radicale, il mese di agosto ha spalancato sulla scena un nuovo scenario, non meno avvincente: cosa ne sarà della Casa delle Libertà?
Il risiko politico-istituzionale si fa complesso. Il braccio di ferro tra Veltroni, Enrico Letta e la Bindi, e l’agguerrito sostegno che i panzer prodiani sembrano aver fino ad ora garantito a quest’ultima, non giovano alla salute del governo. Ne è prova il colloquio tra il premier e il sindaco di Roma all’indomani della lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera dal candidato favorito per la segreteria del Pd. E in questo clima la sinistra radicale, fiaccata negli ultimi mesi dai continui strappi e da scivoloni come il caso Caruso che ne hanno minato l’autorevolezza, ha trovato una boccata d’ossigeno per serrare i ranghi e minacciare di fatto una campagna d’autunno estremamente pericolosa per la maggioranza di governo.
L’eventualità che l’esecutivo del Professore capitomboli si trova dunque nella rosa degli eventi possibili. La Finanziaria è alle porte, e se ciò non bastasse, il referendum elettorale è un rischio che i piccoli partiti non possono certo permettersi di affrontare; da evitare a tutti i costi, anche se questo dovesse comportare la fine del governo Prodi e nuove elezioni in primavera. Il Cavaliere ieri è tornato a ripeterlo, e nonostante le ironie del presidente del Consiglio (“per Berlusconi il governo cade ogni sei mesi”) la chiamata alle armi rivolta ai soldati del centrodestra – e in particolare a generali e colonnelli – sembra essere qualcosa più di una trovata propagandistica per riaprire in grande stile la stagione.
Già, perché se la sinistra è in panne, sul fronte opposto l’interrogativo s’impone: riuscirà quella che fu la Cdl a farsi trovare pronta all’eventuale appuntamento elettorale? Cosa ne sarà del polverone estivo che per qualche giorno è riuscito persino ad oscurare le schermaglie fra i concorrenti al Gran Gioco del Pd? E, soprattutto, sarà in grado l’opposizione di scacciare gli istinti suicidi, resistere alla sindrome Tafazzi ed evitare di gettare alle ortiche l’enorme bagaglio di consensi che la disastrosa esperienza di governo della sinistra le ha offerto su un piatto d’argento?
Dopo settimane di fibrillazioni, veline e veleni, le dichiarazioni del Cav a Telese sembrano aver raddrizzato la barra. Prodi osserva e trema, assediato a Palazzo Chigi da una maggioranza che ormai – salvo rare eccezioni – non desidera altro che farlo fuori. I bookmaker della politica italiana sono in allerta, ma far previsioni in questo momento appare davvero un’operazione da acrobati spericolati. E’ in un simile contesto che la seconda edizione della “Summer School” della Fondazione Magna Carta, che aprirà i battenti sabato a Frascati con il discorso inaugurale di Marcello Dell’Utri, si propone, accanto allo scopo per cui è nata (“contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente e sconfiggere le egemonie culturali consolidate”, spiega il presidente Gaetano Quagliariello), di segnare la riapertura della stagione affrontando tutti i temi caldi sul tappetto.
E’ così che durante la full immersion tra corsi di formazione politica e presentazioni di libri, i cinquanta giovani selezionati per partecipare alla scuola vedranno esponenti di spicco come Fabrizio Cicchitto, Denis Verdini, Nicola Latorre, Maurizio Gasparri, Francesco Storace e Luigi Zanda interrogarsi sul futuro dei partiti italiani; protagonisti come Enzo Bianco, Giovanni Guzzetta, Claudio Scajola, Mario Baccini ed Elio Vito confrontarsi sulla riforma della legge elettorale; sentiranno studiosi, saggisti e politici di diversa provenienza estrazione (da Giorgia Meloni a Eugenia Roccella,da Gaetano Quagliariello a Roberto Pertici e Giovanni Orsina) parlare del ’68; ascolteranno da esponenti di primo piano di Forza Italia, come Sandro Bondi, Renato Schifani e Elio Vito, cosa ci aspetta ora che i battenti verranno riaperti.
Non solo. Mentre l’attacco alla Chiesa e alla tradizione cattolica sembra intensificarsi e moltiplicare i suoi fronti, l’ex presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, ospite d’eccezione al “Grand Hotel Villa Tuscolana” che ospita la Summer School, terrà una lectio magistralis per parlare dei temi affrontati nel suo ultimo libro: “Verità di Dio e verità dell’uomo. Benedetto XVI e le grandi domande del nostro tempo”. E anche la politica internazionale troverà il suo adeguato spazio di approfondimento, con particolare riferimento a tutto ciò che si muove attorno al Medio Oriente e ai mutamenti introdotti in Europa dalla vittoria di Sarkozy; fra gli ospiti stranieri che interverranno, Efraim Inbar e Thierry Mariani, segretario nazionale dell’UMP.
Sabato a Frascati si aprono le danze. Con quel che il panorama politico ha da offrire, di che discutere non mancherà.