La proposta del ministro Frattini è un “nuovo patto” per l’Afghanistan

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La proposta del ministro Frattini è un “nuovo patto” per l’Afghanistan

08 Ottobre 2009

“Il mondo è complicato”, ha esordito così Pia Luisa Bianco, che guida il “Forum Strategico” della Farnesina, aprendo i lavori della Conferenza sulle “Nuove Relazioni Transatlantiche 2009” organizzata dalla Fondazione Magna Carta. E se la sfida è quella della complessità, serve “un atteggiamento realistico, un ‘pensiero fresco’ in grado di stare sulle cose, perché il mondo è così com’è, non come lo immaginiamo”, ha aggiunto lasciando la parola al ministro degli esteri Frattini. 

Il discorso di Frattini si è articolato sulle “costanti” e le “novità” del rapporto transatlantico. Le costanti sono il principio della “sicurezza comune” che trova il suo pilastro nella Nato, come pure i valori condivisi tra le due sponde dell’Atlantico: la dignità della persona, la libertà, la democrazia. Valori che rappresentano il “marchio identitario” della Civiltà Occidentale. La novità invece è Obama, quello che “il presidente ha detto nel suo memorabile speech alle Nazioni Unite, riconciliando l’America con il multilateralismo”. Proprio questo cambiamento di prospettive mette alla prova l’Europa come alleato, la sua capacità di farsi “produttore di sicurezza” insieme agli Stati Uniti.

Ma c’è un terzo incomodo che si chiama Cina: “l’asse transpacifico potrebbe sostituire quello transatlantico” nel cuore del nuovo presidente americano? Che ci sia un asse tra Washington e Pechino sarebbe sciocco negarlo. L’Europa non deve né restare alla finestra, né commettere l’errore di considerare la Cina un antagonista, perché sarebbe un atteggiamento antistorico. “Il rapporto tra America e Cina – dunque – deve contribuire a rafforzare la governance globale”, dice Frattini. "Un’Europa che non si mostra coesa, che si divide di fronte al Consiglio dell’Onu, è destinata a perdere rilevanza. Non serve meno America ma più Europa".

Frattini guarda alla nuova agenda tra Usa ed Europa: la non-proliferazione, i negoziati post-Start con la Russia, i teatri di crisi dall’Iran alla Corea del Nord, la promozione dei diritti umani: “in un mondo globale anche i diritti umani devono essere globalizzati, il diritto della libertà religiosa, i diritti delle donne e dei deboli”. E naturalmente l’Afghanistan (“un insuccesso non rientra tra le opzioni della Nato”). Se vogliamo che la ricostruzione a Kabul riesca "la  precondizione è avere un governo credibile". Da qui la proposta, far riunire nella capitale afghana i ministri degli esteri per un “nuovo patto per l’Afghanistan” – che sarà innanzitutto quello tra il popolo afghano e i suoi governanti. Infine la Palestina: “Non vogliamo un processo di pace destinato a continuare a tempo indeterminato ma la pace subito”.

L’Italia guarda con attenzione anche al nuovo “Concetto strategico” dell’Alleanza del Nord-Atlantico, che oggi fa della Nato “l’Hub della sicurezza collettiva”, dando rilievo politico alle azioni condotte fuori dal teatro abituale dell’Alleanza. Tre le priorità occorre darsi delle scadenze temporali cercando di cogliere ogni "finestra di opportunità" (come in Palestina); abituarsi a lavorare insieme, cominciando proprio dall’Afghanistan (Usa, Russia, Europa, ognuno deve fare la sua parte); reinterpretare il senso della “Carta Atlantica” in un mondo che è profondamente cambiato.

Anche nel suo sintetico intervento d’apertura, Elizabeth Dibble – Chargé d’Affaires all’ambasciata americana in Italia – mette in evidenza che quando nacque la Nato non potevano essere previsti i cambiamenti degli ultimi anni. Il mondo diventa più complicato ma “Gli Usa e l’Europa continueranno a condividere gli stessi valori”. La cifra del discorso di Obama all’Onu? “ E’ venuto il momento di una responsabilità condivisa”.

Degli interventi che hanno chiuso la prima giornata dei lavori, quello del senatore Gaetano Quagliariello – presidente onorario della Fondazione Magna Carta, e del Generale Vincenzo Camporini – capo di stato maggiore della Difesa, vi riportiamo in modo più ampio e dettagliato  qui  e  qui. Intanto oggi va in scena la seconda giornata della Conferenza, che racconteremo puntualmente tra stasera e domani.