La provincia di Isernia punta sul turismo per far volare l’economia

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La provincia di Isernia punta sul turismo per far volare l’economia

10 Giugno 2011

di L. C.

Dare ossigeno all’economia locale attraverso lo sviluppo dell’unica vera potenziale risorsa per l’alto Molise: il turismo. Per l’Amministrazione provinciale di Isernia questa è diventata una priorità assoluta. Del resto, un territorio che dispone di natura incontaminata, paesaggi da cartolina, siti archeologici di un certo interesse, artigianato e prodotti tipici genuini, non può che puntare sulla valorizzazione di questi piccoli tesori. Il cosiddetto turismo di nicchia può offrire grandi opportunità.

A due anni dal suo insediamento, l’ente guidato dal presidente Luigi Mazzuto sta raccogliendo i primi frutti di questo ambizioso progetto. Grazie a una mirata attività promozionale, da oltre un anno vengono organizzate gite per gruppi, mentre il tartufo – che cresce in abbondanza nel sottobosco altomolisano – si sta imponendo sul mercato nazionale.

Nel frattempo la provincia di Isernia viene scoperta anche dalla rivista specializzata Plein Air. Il numero di giugno del mensile dedica ampio spazio a questo angolo di Molise: “Nel novero degli itinerari in libertà, la provincia di Isernia e l’Alto Molise – scrive Emilio Dati – sono fra le mete più invitanti per chi cerca luoghi estranei al turismo di massa, spontaneamente accoglienti e ancora capaci di offrire rapporti e ritmi di vita a misura d’uomo”. Significativo anche il titolo dell’articolo: “La botte piccola”. Dove evidentemente c’è vino buono, per restare nella metafora. “Una terra quasi incontaminata, scarsamente popolata, ricca di montagne e colline tappezzate di verde, dov’è ancor possibile apprezzare i valori semplici della buona cucina, dell’ospitalità e del turismo all’aria aperta senza dover sottostare ad alcun tipo di vincolo”. Insomma, un vero e proprio spot per la terra degli antichi sanniti.

Il viaggio parte dal sito preistorico di Isernia (sono state trovate tracce di insediamenti risalenti a 730 mila anni fa), per poi fare tappa al Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, meta di numerosi pellegrini. Dopo una visita alla cripta di Sant’Angelo in Grotte, è d’obbligo un salto a Frosolone, patria dei coltelli e delle forbici. Poi c’è Pietrabbondante, con il suo complesso archeologico di epoca sannita. D’obbligo anche una visita alla riserva naturale di Montedimezzo, uno dei quattro siti italiani Mab (Man and Biosphere) protetti dall’Unesco. A pochi chilometri c’è San Pietro Avellana, la capitale del tartufo molisano, mentre la montagna di Capracotta è un consolidato punto di riferimento – soprattutto per i turisti romani – sia in estate che in inverno. Ma questa terra ha in serbo anche altre sorprese, tutte da scoprire.

Le lusinghiere parole della rivista rappresentano una bella iniezione di fiducia per il presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto: “Abbiamo – dice – un’offerta turistica variegata e in grado di soddisfare le esigenze di ogni visitatore. Dalla natura, all’archeologica, dall’enogastronomia all’artigianato locale. Con l’articolo di Plein Air aggiungiamo un altro tassello a un’azione che questa Amministrazione sta mettendo in campo per lanciare il territorio provinciale dal punto di vista turistico. I risultati finora sono incoraggianti e ci stimolano a continuare in questa direzione”.

Nel frattempo un altro assist, per certi versi inatteso, arriva dal ministero del Turismo. Proprio ieri il ministro Michela Vittoria Brambilla, insieme al sottosegretario con delega all’Editoria, Paolo Bonaiuti, ha presentato lo spot istituzionale per promuovere il turismo nel Sud d’Italia. Tra le tredici località prescelte c’è Agnone (Isernia), la cittadina conosciuta soprattutto per le sua fonderia di campane. Lo spot sarà trasmesso a partire dal 15 giugno sulle gli schermi Rai (compresa Rai International), sul web e sul portale Italia.it. La Provincia di Isernia, ovviamente, non può che essere fiera di essere annoverata tra le bellezze del Paese.