La Rai si schiera contro le conferenze dei candidati premier

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La Rai si schiera contro le conferenze dei candidati premier

04 Marzo 2008

Ora contro i duelli Tv ci si mette anche la Rai. O meglio contro le
conferenza stampa dei candidati premier decise dalla Commissione Vigilanza
visto che almeno per ora l’ipotesi di faccia a faccia tra i vari leader
politici è solo teorica. E così più che la politica potrebbe essere proprio il
cavallo di viale Mazzini a mettere a repentaglio la messa in onda e quindi
anche lo svolgimento degli stessi confronti tv. Questioni di soldi o meglio di
sponsor che potrebbero mettere ko le finanze già debilitate della Rai.

Timori che si rincorrono da giovedì scorso e cioé da quando la Commissione
di Vigilanza ha varato il regolamento per la comunicazione politica di queste
elezioni 2008. Da allora i dirigenti Rai hanno iniziato a fare un po’ di conti
e sono giunti alla conclusione che quanto deciso dalla Vigilanza rischierebbe
di imballare non tanto i palinsesti ma soprattutto le casse di viale Mazzini.
Un danno fanno sapere dalla Sipra, la cassaforte Rai che gestisce la
pubblicità, di circa 40-50 milioni di euro. Un vero salasso.

Tutta colpa di quella decina di “conferenze stampa” in diretta per sessanta
minuti tra le 21 e le 22.30 su Rai Uno tra i vari candidati premier (al momento
se ne contano otto);  di quella dozzina di “interviste” della durata di
venti minuti tra le 22 e le 22.30 a tutti i rappresentati delle varie liste in
corsa; ed infine del lunghissimo elenco di “Tribune elettorali”, tutte da
svolgersi in un buon orario di ascolto, alle quali di regola prenderanno parte
quattro esponenti politici.

E come detto meno male che il voto contrario di Pdl e Pd ha evitato i faccia
a faccia tra i candidati premier, altrimenti la lista delle correzioni ai
palinsesti Rai si sarebbe allungata ancora. Quanto basta però per far scattare
ai vertici di viale Mazzini l’allarme.

Un allarme materializzatosi sotto forma di missiva che lo stesso direttore
generale Claudio Cappon ha inviato al presidente della Commissione Mario
Landolfi. Un invito alla Vigilanza per riflettere “sul gravissimo danno
economico” prodotto alla Rai dalla trasmissione in prima serata su Rai Uno
delle previste conferenze stampa. Un danno economico che il dg ha già
quantificato in “quaranta-cinquanta milioni di euro” e che potrebbe
“pregiudicare irreparabilmente l’equilibrio finanziario del 2008”.

Da qui la proposta che a farsi carico degli impegni elettorali sia anche
“un’altra rete aziendale”, e quindi non solo Rai Uno. Dalla Commissione però
almeno per il momento i segnali che giungono sono ancora interlocutori o come
ha spiegato lo stesso Cappon “in Vigilanza ci stanno riflettendo”. Riflessioni
che però non è detto che portino alla proposta avanzata dal direttore generale.

Proprio il presidente Landolfi lo ha detto senza troppi giri di parole: “Non
sarò io a cambiare il regolamento, né sarò io a farmi carico di cercare
consensi su questa criticità dei palinsesti Rai. Se verrò sollecitato da più
parti nella commissione e ci saranno le condizione per l’unanimità verremo
incontro alla lettera di Cappon”.

La parola quindi passa alla Vigilanza dove la riflessione starebbe
lentamente decollando: sia nel Pd sia nel Pdl più di un esponente politico
starebbe valutando l’opportunità di ascoltare le richieste della Rai e di
mettere mano al regolamento approvato giovedì scorso.

Intanto, sempre sul fronte politica in tv per la Rai potrebbe aprirsi una
nuova questione e cioé quella dei faccia a faccia tra i candidati premier visto
che oggi sia Silvio Berlusconi che Walter Veltroni hanno ribadito la loro
disponibilità “ad un confronto tv”. Questo non significa però che si farà, come
ha precisato lo stesso presidente dell’Agcom, Raffaele Calabrò,  dato che “la commissione di Vigilanza ha
trovato una formula che necessita di un ulteriore sviluppo”.

Un richiamo, quello dell’Agcom, giunto nel giorno in cui ha varato il
regolamento della comunicazione politica per le tv private, ricalcando quello
approvato dalla Commissione per la Rai.

La palla quindi ritorna in Vigilanza anche se per i fan del faccia a faccia
c’è poco da sperare.