La Regione aliena le aree dell’ex Cofa, da zone improduttive a volano
03 Settembre 2012
Più di una firma, “un’occasione di sviluppo ed investimento per fornire un nuovo slancio all’economia locale”. Ad affermarlo è il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, mettendo nero su bianco il protocollo d’intesa tra Regione Abruzzo, Comune di Pescara e Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pescara attraverso cui è stata definita l’alienazione delle aree ex COFA da parte della Regione in favore della Camera di Commercio di Pescara. Un’area importante, posta in una zona della città che ha grandi potenzialità di sviluppo. A sottoscrivere l’accordo, oltre al presidente della Regione, il sindaco di Pescara, Luigi Arbore Mascia, ed il presidente della Camera di Commercio, Daniele Becci.
Tanti i vantaggi di questa operazione, ma soprattutto la circostanza che sia stato un altro ente pubblico ad acquisire l’area, “anche se – ha sottolineato Chiodi – ci sono voluti circa due anni e mezzo di valutazioni, trattative e studi per arrivare a questo traguardo. In ogni caso, la Camera di Commercio è stata autorizzata all’acquisto dal ministero dell’Economia e delle Finanze mentre per la Regione si è trattato di dismettere un patrimonio pubblico improduttivo, fatiscente ed anche piuttosto costoso in cambio di un adeguato controvalore".
Il programma dell’intervento, che rientra nella sottozona B7 dello strumento urbanistico del Comune di Pescara, mira a realizzare l’obiettivo urbanistico di un centro unico integrato di carattere ricreativo-turistico attraverso la creazione di ambienti e percorsi senza soluzioni di continuità spaziale con le aree e le strutture esistenti e con quelle da implementare del porto turistico, del centro congressuale espositivo e dell’area servizi del porto canale, per accogliere nuove strutture capaci di supportare non solo le particolari esigenze espositive, congressuali e della nautica da diporto ma anche quelle più generali di tutte le attività produttive oggetto dell’azione della Camera di Commercio.
Più di una firma, appunto, la conferma di un nuovo stile, quello, afferma Chiodi, di un Abruzzo che non pensa più al padrinaggio politico e vuole comportarsi come una comunità”.