La Regione riduce i costi della “Casta”
04 Ottobre 2011
di L. C.
Dopo la manovra finanziaria varata dal governo nel mese di agosto, in molti si sono chiesti se la riduzione del numero dei consiglieri regionali dovesse essere applicata già a partire dalle Regionali del Molise, in programma tra meno di due settimane. Il dubbio se l’era posto il consigliere regionale uscente del Partito democratico, Michele Petraroia. Il ministero dell’Interno, attraverso la Prefettura di Campobasso, ha così risposto al quesito: “L’applicazione dell’articolo 14 del decreto legge 138/13 agosto 2011 non si realizza automaticamente, necessitando di un’apposita normativa statutaria di attuazione da adottarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge, vale a dire entro il 13 febbraio 2012”. Detto in parole povere: la riduzione del “parlamentino” di Palazzo Moffa da 30 a 20 consiglieri non scatta automaticamente. Bisogna apportare una modifica allo Statuto, ma in Molise non ci sono i tempi tecnici per farlo.
Per la riduzione dei costi della politica in regione bisognerà dunque attendere altri cinque anni? Le cose non stanno proprio così: la cura dimagrante per la cosiddetta “Casta” il presidente della Regione, Michele Iorio, l’aveva programmata ancor prima della finanziaria. Lo ha ricordato in un recente comizio a Campobasso. Oltre a ribadire che lui stesso si è ridotto lo stipendio di duemila euro al mese, il governatore uscente ha elencato un’altra serie di provvedimenti che hanno consentito di contenere le spese e ridurre gli sprechi. Un progetto che la compagine di centrodestra sta applicando in maniera graduale, ma che sta già producendo buoni frutti. Il messaggio che vuol lanciare Iorio è chiaro: non si possono chiedere sacrifici ai cittadini se i politici non danno per primi l’esempio.
Il primo passo, fatto molto prima che la crisi finanziaria internazionale si facesse sentire, è stato quello di ridurre il numero degli amministratori negli enti sub regionali: la “sforbiciata” ha fatto finire in soffitta circa 100 poltrone, pari al 40% degli incarichi dirigenziali presenti nel sottobosco della massima istituzione regionale. Anche il commissariamento di alcuni enti ha contribuito a ridurre le spese di gestione, visto che gli esecutivi sono stati praticamente azzerati. Inoltre, ancor prima che si parlasse di soppressione delle comunità montane, la Regione aveva già affidato le loro competenze alle unioni dei Comuni. Ridotto sensibilmente anche il numero di dirigenti regionali: quando Iorio si insediò erano 140, oggi non arrivano a 90. Nel frattempo il Consiglio regionale, su proposta della maggioranza di centrodestra, ha pensato di limare gli stipendi dei consiglieri. Una decisione presa per dimostrare che il Popolo della Libertà molisano, in un momento in cui tutti sono chiamati a un maggiore senso di responsabilità, non intende affatto tirarsi indietro. Anzi, la strada l’aveva già tracciata in tempi non sospetti.
Ma Iorio e la sua squadra sono consapevoli che bisogna fare di più. Solo per fare qualche esempio: nel programma proposto all’elettorato c’è un ulteriore taglio alle indennità degli amministratori della cosa pubblica, l’eliminazione delle auto blu e la riduzione dei fondi destinati ai gruppi regionali. Al bando anche i cellulari in dotazione ad amministratori e consiglieri. Saranno eliminate altre poltrone negli enti sub regionali e nelle società partecipate, mentre chi continuerà a ricoprire incarichi si vedrà lo stipendio decurtato. Dieta drastica anche per le consulenze esterne. Tra le idee per fare cassa, spicca quella della vendita degli immobili ritenuti non strategici. In alcuni casi si risparmierà molto, in altri si inciderà poco o nulla sul bilancio della Regione. Ma queste idee, messe tutte insieme, lanciano questo messaggio ai cittadini: la politica molisana non intende restare a ballare nel Titanic che affonda. Al contrario, dov’è possibile, vuole turare tutte le falle per condurre la “nave” Molise verso acque meno agitate. E in questo progetto un ruolo altrettanto importante lo giocheranno il miliardo e 300 mila euro dei fondi stanziati di recente dal Cipe. Un salvadanaio per lo sviluppo della nostra terra, così qualcuno lo ha definito. Di certo questa cospicua somma – è il parere di Iorio – consentirà al Molise di “guardare al suo futuro con maggiore ottimismo e immaginare di progettare uno sviluppo che superi la crisi e lo avvii, con gradualità, sulla strada di una crescita in tutti i settori”.