La Regione salva di nuovo lo Zuccherificio di Termoli con un investimento di otto milioni di euro
22 Marzo 2012
Mentre la riforma europea dello Zucchero ha ridotto in Italia le opportunità di business del settore, il Molise si trova ad affrontare la difficile sfida di salvare l’unica industria del comparto rimasta ancora in piedi al Sud. Lo Zuccherificio di Termoli, in provincia di Campobasso, è da anni al centro delle polemiche fra chi difende la scelta di averlo salvato dalla chiusura e chi invece critica questa decisione.
La Regione Molise ha optato per il salvataggio con l’obiettivo di tutelare quella che ritiene una delle fabbriche più importanti del territorio. Un’industria che dà occupazione a circa duemila lavoratori tra diretti e indiretti. Un intervento che ha portato il governo locale a sostenere in prima linea l’operazione di acquisto di una parte delle quote societarie. Nonostante l’impegno di risorse pubbliche, però, lo Zuccherificio si è trovato ad affrontare negli ultimi anni la crisi del settore bieticolo e quella più ampia dei mercati, ma sotto accusa è finita anche l’attuale gestione privata dell’azienda. Il risultato è che la fabbrica ha accumulato debiti e rischia di non riuscire più a pagare i fornitori.
La Regione, infatti, è dovuta intervenire di nuovo in queste ore per ricapitalizzare l’azienda con un impegno economico di otto milioni di euro. Non c’era alternativa per evitare il fallimento. Nonostante tutto, secondo i vertici del governo locale esistono ancora le condizioni per il rilancio. E’ per questo che la Giunta guidata dal presidente Michele Iorio ha autorizzato l’azione di ricapitalizzazione combinata.
L’assessore alla Programmazione Gianfranco Vitagliano sta seguendo da vicino tutti i passaggi societari che riguardano lo Zuccherificio, compresa la mossa che punta a estromettere il socio privato Remo Perna. Su di lui si stanno concentrando le polemiche per il mancato intervento economico a sostegno dell’impresa. L’impegno della Regione a investire risorse fresche per sanare i debiti era già stato deciso dal Consiglio regionale e confermato nella riunione dell’Assemblea dei soci. Ma ora, con il parere definitivo della Giunta, ci dovrebbe essere anche la copertura economica. L’operazione finanziaria è stata portata avanti da un gruppo di lavoro costituito da dirigenti regionali che hanno valutato il piano industriale dello Zuccherificio di Termoli. Un percorso che dovrebbe portare alla graduale dismissione delle quote regionali e alla ricerca di nuovi investitori privati. Una strategia che è stata confermata a pochi giorni dall’Assemblea dei soci fissata per domani proprio nelle stanze dello Zuccherificio. Sarà l’occasione per nominare anche il nuovo Cda e per mettere alla prova il socio privato Remo Perna. Se quest’ultimo dovesse accettare la procedura di ricapitalizzazione, dovrebbe investire di tasca propria circa tre milioni di euro. Ma qualcuno ha già anticipato che l’imprenditore potrebbe decidere di farsi definitivamente da parte.
Domani potrebbe essere quindi il giorno decisivo per le sorti dello Zuccherificio del Molise. Sono ore di attesa anche per i lavoratori della fabbrica e per le centinaia di bieticoltori molisani e pugliesi che da anni producono barbabietole per l’industria di Termoli. Comunque vada a finire, questa sarà probabilmente l’ultima volta che la Regione Molise interverrà con fondi propri a sostegno di un’azienda privata. Sia che l’imprenditore Remo Perna decida di farsi carico delle sue quote, sia che si faccia da parte, il destino dello Zuccherificio di Termoli dovrà essere scritto, d’ora in avanti, da investitori privati.