La ricetta Draghi è sempre quella: riforme!

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La ricetta Draghi è sempre quella: riforme!

La ricetta Draghi è sempre quella: riforme!

19 Marzo 2016

Il presidente della Bce, Mario Draghi, lancia un nuovo messaggio ai leader europei. La politica monetaria, spiega Draghi, e’ stata "l’unica politica che ha guidato la ripresa negli ultimi anni", ma "non puo’ affrontare alcune debolezze strutturali di base", perche’ "per quello servono le riforme". Messaggio chiaro chiaro e tondo diretto ai capi di Stato e di Governo dell’Eurozona, che per l’ennesima volta sembra aver dimenticato che l’economia resta la priorità.

 

"L’economia si sta riprendendo ma ha ridotto lo slancio", dice Draghi nel suo intervento al summit europeo, come dire, la Bce ha fatto la sua parte, continuerà a farla, va bene le iniezioni di liquidità (peccato che restino nelle banche), ma per affrontare le debolezze strutturali "servono riforme per aumentare la domanda, investimenti e abbassare le tasse".

 

Gli Stati europei, dunque, secondo Draghi devono fare di più per rafforzare l’azione della Bce. "Vediamo segni di miglioramento in varie parti dell’economia, in parte nel mercato del lavoro, del credito, ma i rischi restano al ribasso e alcuni di questi si sono intensificati partendo da dicembre dello scorso anno", ha detto Draghi. Il governatore della Bce definisce "decisioni importanti" quelle prese negli ultimi tempi, "un pacchetto molto forte e d’impatto, la cui caratteristica principale e’ incanalare il credito direttamente all’economia reale".

 

La Banca centrale si attende che i tassi restino ai livelli attuali o piu’ bassi "per un periodo esteso e molto al di la’ della fine del programma di acquisti", spiega ancora Draghi pur sapendo che i falchi della Ue vogliono prima vedere i leader dei Paesi europei alla prova dei fatti. "Gli ho detto chiaramente che anche se le riforme, cioe’ questi progressi, sono meno in vista di quello che speravamo, questa non e’ una scusa per noi per non agire".

 

Ancora, "se le prospettive dovessero cambiare", la Banca Centrale europea "e’ pronta a usare tutti gli strumenti appropriati". Draghi chiede ai leader europei anche "chiarezza sul futuro dell’Unione monetaria". Crescita e investimenti sono stati anche i temi centrali dell’intervento al summit del premier Matteo Renzi, il quale rilancia la proposta di scorporare dal Patto di stabilita’ il cofinanziamento nazionale dei fondi europei. "Solo lavorando sugli investimenti si puo’ sciogliere la montagna incantata della crescita in Europa", questa, secondo le agenzie, la linea di Renzi.

 

Ma per Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renzi è stato "imbarazzante e indecente a Bruxelles". Secondo Brunetta il premier "fa dichiarazioni che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra. Dice che per vincere la deflazione non basta la politica monetaria della Bce, ma serve una politica economica seria in tutti gli Stati dell’Ue. Ripete come un pappagallo le parole di Mario Draghi, ma non si rende conto che proprio a lui si riferiva il presidente della Bce quando le ha pronunciate".

 

"Ci dica Renzi cosa ha fatto in due anni di governo in Italia. Sa che significa politica economica? Il suo governo ne ha una? La illustri seriamente agli italiani, se ha qualche idea. Fino a ora zero investimenti e no riduzione della cattiva spesa pubblica. Anzi – aggiunge Brunetta -, con Renzi quest’ultima e’ aumentata a causa dei vari bonus acchiappa consenso che si e’ inventato, dagli 80 ai 500 euro, come inevitabilmente sono aumentati pure il deficit e il debito".

 

"Questo governo in Italia e’ solo riuscito a drogare costosamente, anche in questo caso in deficit, il mercato del lavoro, che tra l’altro da gennaio ha gia’ cominciato ad afflosciarsi. Renzi imbarazzante e indecente. Con la sua insipienza e arroganza sta mandando in malora l’Italia e l’Europa", la conclusione del presidente di Fi.

 

"Va bene il cortisone di Draghi – e meno male che c’e’ – ma abbiamo bisogno di terapie specifiche che dipendono solo da noi", il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, al Forum a Cernobbio. Sangalli afferma anche che, per adesso, la ripresa e’ senza slancio" ma che "vogliamo conservare una quota di cauto ottimismo perche’ abbiamo tutte le carte per trasformare nei prossimi mesi questa ripresa in una crescita concreta e diffusa".