La riforma Fornero rischia di spingere l’Italia ancora più giù nella recessione
27 Giugno 2012
Un miliardo e 616 milioni di euro di tasse in più all’anno. E’ il prezzo della riforma del mercato del lavoro, oggi al via libera definitivo con la fiducia alla Camera. Un aumento di tasse che peserà sulle tasche dei cittadini e che nulla ha a che vedere con un mercato del lavoro ‘in prospettiva di crescita’ come celebra il testo del disegno di legge Fornero. Più tasse che si aggiungono al rincaro del costo del lavoro confezionando una miscela esplosiva di recessione e depressione economica. Infatti, non avremo soltanto un mercato del lavoro più ingessato e costoso – quindi sempre meno attraente per gli investimenti (anche esteri) –; ma dovremo subire pure un ingiustificato incremento di tassazione. Nell’ultimo articolo del testo di riforma, dedicata alla copertura finanziaria trova posto una serie di «misure fiscali» con cui il Governo abbatte la deducibilità fiscale delle auto a impresa e lavoratori autonomo; mentre ai cittadini limita la deduzione forfetaria dei canoni di locazione, aumenta l’addizionale di imbarco e riduce la deducibilità dei contributi Ssn (polizze auto). Vediamo.
Aumenta l’Irpef sulle auto.
La prima novità peserà sulle tasche di imprese e lavoratori autonomi inclusi professionisti ed esclusi gli agenti di commercio e gli intermediari (per loro le regole restano immutate). Sarà operativa dal prossimo anno (la legge parla, in verità, di “periodo di imposta” successivo a quello di entrata in vigore della legge di riforma; pertanto, a chi ha tale periodo d’imposta coincidente con l’anno solare – è così per le persone fisiche – si tratta del 1° gennaio 2013 se si considera che la legge di riforma entrerà in vigore quest’anno) e prevede che le spese e altri costi delle autovetture saranno deducibili dal reddito in misura del 27,5% anziché del 40% come è oggi. Facciamo un esempio. Consideriamo un’impresa o un professionista con reddito di 50 mila euro e aliquota media Irpef di tassazione del 50% in possesso di un auto del valore di 20 mila euro. Oggi, il risparmio su quell’auto è di 2.400 euro a titolo di minore Irpef pagata; dal prossimo anno scenderà a 1.650 euro. E così sarà anche per i relativi costi accessori (spese manutenzione, etc.). La novità, come accennato, diventerà operativa dal prossimo anno; gli effetti, tuttavia, si sentiranno già quest’anno perché è previsto che se ne tenga conto in sede di calcolo degli acconti per il 2013. E’ questo un espediente per far ‘cassa’ subito, con un anticipo degli effetti di maggiore gettito Irpef nell’anno in corso.
La novità colpirà pure le auto date in uso promiscuo ai dipendenti, per le quali il limite di tassazione passa dal 90% (di oggi) al 70%. Allora, considerando lo stesso esempio di prima (auto di 20 mila euro data in uso ad un dipendente), lo sconto fiscale Irpef calerà dai 5.400 euro di oggi a 4.200 euro. E anche in questo caso se ne dovrà tenere conto già in sede di calcolo degli acconti d’imposta per il 2013. Il Governo valuta che la misura porterà nelle casse dell’erario 1.057 milioni di euro di tasse in più per l’anno 2013 (Irpef, Ires e Irap), 1.037 milioni di euro in più per l’anno 2014 e 1.021 milioni di euro di tasse in più a regime, dall’anno 2015.
Volare costerà due euro in più.
Volare ci costerà due euro in più dal 1° luglio 2013. La seconda novità, infatti, prevede l’aumento dell’addizionale comunale dei diritti d’imbarco sugli aeromobili: due euro per passeggero, con l’addizionale che passerà dagli attuali 4,5 euro a 6,5 euro. Il Governo stima che la misura porterà nelle casse dell’erario 129,4 milioni di euro di tasse in più all’anno.
Aumenta l’Irpef sulle locazioni.
Chi ha una casa concessa in affitto senza aver optato per la “cedolare secca” pagherà di più, in sede di dichiarazione dei redditi. Infatti, mentre oggi è data la possibilità di abbattere un forfait del 15% del canone di locazioni prima di calcolare l’Irpef, dal prossimo anno l’abbattimento andrà ridotto al 5%. Facciamo l’esempio di un cittadino con reddito di 50 mila euro e aliquota di tassazione media Irpef del 30%, che abbia concesso in locazione un immobile riscuotendo una pigione di 15 mila euro l’anno. Oggi paga (su tale pigione) 3.825 euro di Irpef; dal prossimo anno dovrà pagarne 4.275 euro.
Il Governo valuta che la misura porterà nelle casse dell’erario 364,80 milioni di euro di tasse in più all’anno in termini di Irpef (347 milioni di euro), di addizionale regionali all’Ipef (13,2 milioni di euro) e di addizionale comunale all’Irpef (4,6 milioni di euro).
Ridotto lo sconto Ssn (polizze auto).
Ultima novità riguarda la deducibilità del contributo Ssn pagato sulle polizze assicurative (rc) auto. Oggi, la quota di tale contributo pagata alle compagnie sul premio assicurativo (10,5%) rappresenta un “onere deducibile” che, indicato in dichiarazione dei redditi (Unico o 730), abbassa l’imponibile Irpef determinando uno sconto d’imposta. Dal prossimo anno non ci sarà più la piena deducibilità del contributo ed il relativo importo si potrà dedurlo per l’ammontare eccedente i 40 euro. Per esempio, chi paga 100 euro di contributo Ssn, oggi ottiene uno sconto Irpef su tutti i 100 euro; dal prossimo anno su 60 euro (cioè al netto della franchigia di 40 euro). Per tale somma, il cittadino con reddito di 50 mila euro e aliquota Irpef media del 30% avrà uno sconto ridotto di 12 euro (oggi 30 euro, dal prossimo anno 18 euro).
Il Governo valuta che la misura porterà nelle casse dell’erario 101 milioni di euro di tasse in più all’anno in termini di Irpef (94,7 milioni di euro), di addizionale regionale all’Ipef (4,9 milioni di euro) e di addizionale comunale all’Irpef (1,4 milioni di euro).