“La risoluzione del parlamento italiano che riconosce il Polisario non aiuta le trattative in corso”

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“La risoluzione del parlamento italiano che riconosce il Polisario non aiuta le trattative in corso”

“La risoluzione del parlamento italiano che riconosce il Polisario non aiuta le trattative in corso”

08 Agosto 2007

Intervista a Tajeddine Baddou di Dimitri Buffa

“Secondo me la maggior parte dei vostri parlamentari che
hanno votato la mozione alla Camera sul riconoscimento diplomatico del Fronte
Polisario non sanno neanche quello che hanno votato. Non conoscono
geograficamente neppure dove si trovi l’ex Sahara spagnolo né tantomeno sanno
nulla della storia di questa regione da dove provengono un po’ tutti gli
abitanti del Marocco moderno.. io ne ho parlato sia con Prodi sia con D’Alema e
ho avuto ampie rassicurazioni che a questo voto non seguirà alcuna conseguenza
pratica perché non vincola il governo italiano… d’altronde ciascuno è libero di
fare quello che crede, se un domani si presentasse qualcuno a nome del Fronte
Polisario per avere un riconoscimento diplomatico e l’Italia glielo concedesse
voi fareste ridere tutto il mondo e io il giorno dopo preparerei i miei bagagli
e me ne tornerei a Rabat dopo avere chiuso l’ambasciata qui a Roma”.

Tajeddine Baddou , ambasciatore del regno di Marocco in
Italia, è persona dotata di grande sense of humour. E naturalmente prende
a ridere la sola ipotesi che quel voto alla Camera che meno di un mese fa per
poco non ha provocato una crisi diplomatica tra l’Italia e il Maghreb possa mai
tradursi in una conseguenza pratica. Però, sempre ridendo avverte: “quel voto è
stato letteralmente uno scandalo e ha anche nociuto alla trattativa in corso
all’Onu in cui il Marocco ha messo sul piatto della bilancia il riconoscimento
di un’ampia autonomia per la zona popolata dai saharawi, purchè venga
riconosciuta e non messa in dubbio l’unità territoriale del regno di Mohammed
VI.”

Ambasciatore Baddou
come spiega quel voto alla Camera?

“Esiste una lobby, in Italia come in Europa, che fa proprie
le tesi dell’Algeria contro il Marocco e che riconosce dignità ai separatisti
del Polisario che da quel paese sono strumentalizzati. Però sono sicuro che se
prendessi uno per uno i deputati che hanno votato il riconoscimento diplomatico
del Polisario non mi saprebbero neanche dire esattamente dove si trova
geograficamente quella zona né quale sia il legame storico con il Marocco.”

Già, quale è questo
legame che non vi farà mai rinunciare alla zona contesa con l’Algeria e i
separatisti?

“Le dico solo questo, la storia del Marocco moderno è la
storia della trasmigrazione delle genti dal sud sahariano al nord. Ciascuno di
noi ha avi che provengono da  quelle
terre.. per un marocchino è semplicemente impensabile a uno stato sahariano
separato dal proprio paese. E non creda che gli abitanti di quei posti la
vogliano questa indipendenza, ci sono solo i separatisti che la desiderano. Ma
ogni paese ha i propri separatisti, compresi voi nel Nord Italia, in Sardegna e
nella mia adorata Sicilia. Gente che rappresenta solo se stessa: basta non dar
loro retta e il problema non si pone neanche.”

Ma chi fa parte di
questa lobby?

“E’ trasversale ed è strumentalizzata dall’Algeria per
motivi di politica interna. In origine era monopolizzata dai comunisti, ma alla
Camera in Italia è stato decisivo il voto dell’Udc e l’astensione di Forza
Italia. “

Che reazioni ci sono
state in Marocco a quel voto?

“La cosa è stata giudicata del tutto inopportuna in un
frangente in cui il nostro paese sta facendo con l’approvazione delle Nazioni
Unite, di cui l’Italia è in questo momento membro temporaneo del consiglio di
sicurezza, il massimo sforzo di mediazione per risolvere una volta per
tutte questa contesa territoriale. Sa che vuol dire la parola “scandalo” in
greco? Sassolino, inciampo, ebbene quel voto è stato giudicato letteralmente
uno scandalo”.

E ora che succederà?
“Io credo niente. Ho parlato con Prodi e D’Alema e mi hanno
rassicurato che quel voto non impegna il governo e non rappresenta la linea
dell’Italia che in questo momento ha un ruolo diplomatico molto credibile in
tutto il bacino Mediterraneo ma che, se di fatto militasse a favore di una
delle due parti in campo, cioè l’Algeria, sarebbe destinata fatalmente a
perderlo. Poi ho parlato anche con Diliberto che mi ha dato ragione e che non
sapeva che il suo responsabile esteri Iacopo Venier ci ha dipinti come uno
stato colonialista. La mia impressione è che quel voto resterà lettera morta
pur costituendo una gaffe.”

E se domani si
presenta qualcuno che vuole essere accreditato come ambasciatore del Fronte
Polisario?

“Sarebbe una cosa ridicola, sarebbe come riconoscere a un
membro dell’Eta lo status diplomatico di rappresentare il popolo basco. Tutto
il mondo vi riderebbe dietro e  io
l’indomani farei le valigie per Rabat dopo avere chiuso l’ambasciata qui a
Roma.. ma è una ipotesi che non voglio neppure prendere in considerazione..”

Parliamo di lotta al
terrorismo allora. I servizi di
sicurezza italiani mettono in guardia anche i turisti che si recano nel Nord
Africa dal pericolo di Al Qaeda nel Maghreb. Cosa si può fare per evitare
attentati in Italia e in Marocco?

“Il terrorismo internazionale rappresenta l’attuale
perversione della globalizzazione e non ci sono più paesi sicuri. Detto questo
anche la lotta a esso è globale e le intelligence marocchine e italiane
cooperano benissimo insieme e l’ultima operazione di Perugia ne è la
testimonianza pratica. Certo poi i focolai di tensione in Medio Oriente, la situazione
in Iraq, il problema dell’Iran insieme a tutto quello che sta accadendo in
questo momento, non aiuta ad arginare la predicazione dell’odio..”

E che occorerebbe
fare allora?

“Oltre a proseguire gli sforzi diplomatici in tutte queste
regioni e in altre ancora, bisogna vigilare insieme. I turisti italiani ed
europei che si recano in Marocco dovranno tenere gli occhi ben aperti
esattamente come noi che ci viviamo. I predicatori della
jihad sono fanatici e ignoranti e possono fare proselitismo tra i giovani più
ingenui ed ignoranti. Io ho parlato a lungo con il vostro ministro dell’Interno
Giuliano Amato e gli ho ribadito che noi vogliamo che le moschee anche qui in
Italia siano luoghi di culto e non di indottrinamento politico e ideologico. I
predicatori dell’odio vanno segnalati, individuati, colpiti e isolati. In
Marocco come in Italia, ed è proprio quello che stiamo facendo tutti insieme.”

L’incidente
diplomatico dopo il voto della Camera che ha voluto riconoscere lo status
diplomatico al fronte Polisario è chiuso dunque?

“Diciamo che da un certo punto di vista il caso neppure si è
posto. Si porrebbe solo se il governo desse un seguito a quella mozione. Ma io
ho avuto rassicurazioni in tal senso un po’ da tutti, compreso il presidente
della Camera  Fausto Bertinotti. Consideriamo quello che è successo un incidente di percorso,
una cosa inopportuna che ha nociuto alle trattative in atto all’Onu e al ruolo
di equilibrio tra le parti sempre svolto dall’Italia e magari anche uno
scandalo nel senso dell’etimologia greca della parola.. ma niente di più.”