La Russia brucia ma sarà tutta colpa del caldo?
07 Agosto 2010
La Russia sta andando a fuoco, tra temperature anomale e scarsissima pioggia, ma è solo colpa del caldo?
Due repubbliche ex-sovietiche confinanti con la Russia, ossia Bielorussia e Ucraina, sono in condizioni del tutto simili. La gente boccheggia per il caldo e la pioggia è attesa come una liberazione. Tuttavia non vengono devastate da chissà quali incendi e possono permettersi di inviare aiuti a Mosca, visto che da loro tutto è sotto controllo.
Se queste condizioni meteorologiche hanno creato un simile disastro è perché vi sono anche responsabilità umane. Due sono i problemi fondamentali che hanno portato a questa situazione, uno antico e un altro decisamente più recente. Il primo sta nella corruzione dilagante che divora circa il 70% delle somme teoricamente investite nell’apparato che affronta le calamità naturali, incendi compresi. I costi degli appalti sono enormemente gonfiati perché i fornitori devono versare il 70% di quanto incassano a politici e dirigenti pubblici. Ma questo è un problema antico, a cui purtroppo uno nuovo si è aggiunto.
Si tratta della riforma del 2006 riguardante le foreste voluta dall’allora presidente Putin. Questa è stata implementata a partire dal 2007 e contiene un paio di punti che si sono rivelati letali. La responsabilità della protezione delle foreste è stata trasferita dallo stato alle autorità regionali, le quali si sono ben guardate dal preoccuparsene. Le conseguenze si stanno vedendo in questi giorni e le critiche si sprecano.
La seconda novità introdotta, con un impatto devastante sulla prevenzione degli incendi, è stata la cancellazione dei 70.000 “guardiani forestali”. Questi individuavano e segnalavano, con grande velocità, lo svilupparsi di ogni piccolo focolaio nella foreste. Pensando a come la Russia di Putin abbia molti più dipendenti pubblici di quella di Eltsin (e con meno abitanti), si resta senza parole di fronte a simili scelte.
Se le cose non saranno cambiate, per il futuro, le speranze della Russia saranno riposte nel poco caldo e nella pioggia. Come prospettiva non suona molto allegra.