La sanità abruzzese ora vuole fare rima con qualità e sicurezza
01 Ottobre 2012
“Sanità Abruzzo 2.0”, questa la strategia con cui la Regione intende affrontare le sfide all’orizzonte della sanità, per confermarsi ancora una volta virtuosa. Scelte ponderate e lungimiranti che hanno centrato l’obiettivo dei “conti in ordine”. L’Abruzzo si prepara insomma, a raggiungere altri, importanti obiettivi in un settore nevralgico perché, come recita un detto popolare, “l’importante è la salute” ed erogare i servizi necessari per tutelarla in modo ottimale- senza far inviperire il serpente attorcigliato attorno al bastone di Asclepio- che nel codice universale simboleggia la medicina e la sanità in genere- è priorità assoluta.
Mantenere i conti in ordine, eliminare gli sprechi, potenziare il capitale umano, investire in prevenzione, valorizzare eccellenze e best practice, garantire un’offerta sanitaria pubblica di qualità, rafforzare sinergie fra il pubblico ed il privato e raggiungere i benchmark dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) fissati dal Ministero della Salute. Questi gli intenti, tracciati nero su bianco, fra le pagine dell’ agenda sanitaria, illustrata durante la tavola rotonda dell’Università telematica Leonardo da Vinci. Come testimoniato, il virtuoso piano di risanamento sanitario messo in atto negli ultimi anni per raddrizzare le storture di un sistema dalle grandi lacune ed inefficienze e dal debito senza precedenti, si è rivelato strumento idoneo non soltanto per colmare il deficit, quand’anche per rilanciare il tanto agognato sviluppo in materia sanitaria.
L’Abruzzo, le nuove sfide le può affrontare al meglio con esperienza, competenza e strumenti idonei. I traguardi già raggiunti renderanno meno incisivi gli effetti della speding review sulle scelte della regione se si considera che – è già stato raggiunto l’indice dei posti letto fissato dal governo del 3,7 per 1000 abitanti, ridotto il tasso di ospedalizzazione dal 200 per 1000 abitanti del 2008, al 179 per mille del 2011, realizzata la riconversione di quattro ospedali, troppo pericolosi per la salute dei cittadini vista la casistica limitata di soli 2,5 ricoveri giornalieri a fronte di una media di circa 160 dipendenti ad ospedale ed è stato già messo in atto il piano per la riduzione delle prestazioni inappropriate.
Questi, ora, gli obiettivi nel mirino per completare l’opera: perfezionare la rete di emergenza-urgenza definita dal Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi “una priorità assoluta, sinonimo non solo di un miglioramento dell’offerta sanitaria, quand’anche di un modello di riferimento sul piano nazionale”. Esempio da emulare per aver conseguito standard di eccellenza, all’avanguardia mondiale, la rete d’urgenza sanitaria israeliana. Anche un miglioramento dei livelli essenziali di assistenza (Lea), per i quali il governo ha prefissato un benchmark, è auspicabile.
“Non abbiamo ancora raggiunto questo traguardo ma non siamo mai stati così vicini ad esso come ora- prosegue il Governatore. Siamo riusciti a portare a 123 giorni i tempi medi di pagamento dei fornitori della sanità. Un dato che ci colloca al settimo posto in Italia dopo che, nel 2007, eravamo andati in default proprio per l’impossibilità di riuscire a fronteggiare i debiti con il sistema dei fornitori”. Infine un appello rivolto agli operatori sanitari e la speranza di stringere una sinergia “che contribuisca al raggiungimento dell’obiettivo di coniugare il processo di risanamento in atto con la ricerca continua del miglioramento qualitativo dei servizi”.